Schede sintetiche
Tutte le Schede per data decrescente di discussione (suddivisione per Area, nei sottomenù)
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Variazione contestuale e individuale nelle vocalizzazioni di indri per la comunicazione a lunga distanza. [Context -and Individual- dependent variation of indri long distance calls]
Scheda Sintetica
Autore: Valeria Torti
Relatore: Cristina Giacoma
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso: Laurea Spec. in Conservazione e Biodiversità Animale
Data di Discussione: 07/10/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Etologia - Bioacustica
Tipo di Tesi: Sperimentale e di Ricerca
Altri Relatori: Marco Gamba, Viviana Sorrentino
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Scientifica
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Istituti di ricerca scientifica, settori etologici e primatologici
Descrizione:
Il canto di Indri indri è un comportamento vocale complesso che può essere emesso in almeno due differenti contesti, quello di coesione tra gli individui di un gruppo e quello di advertisement territoriale. Fino ad oggi nessuno studio si è occupato di indagare la variabilità di queste emissioni vocali e sono assenti i dati quantitativi relativi alle caratteristiche delle song emesse in contesti differenti. In questo lavoro, alla luce di quanto emerso nei lavori precedenti, ho cercato di:
1. Indagare il potere descrittivo di parametri acustici nella classificazione dei segnali vocali in relazione ai due contesti di emissione.
2. Valutare il potenziale di riconoscimento individuale, cioè quali effetti le caratteristiche individuali degli emittenti possono avere sui segnali acustici da questi emessi.
Lo studio è stato condotto su un campione di 59 cori, di cui 18 canti di coesione e 41 canti territoriali, appartenenti a 31 individui differenti, audio-registrati tra Settembre e Dicembre ...
Grado di Innovazione:
A mio parere si tratta di un lavoro innovativo sia dal punto di vista prettamente scientifico e di ricerca, dal momento che mette in luce nuove caratteristiche nella comunicazione animale e dei primati, sia per i risvolti conservazionistici atti a conservare una specie gravemente minacciata e in via d’estinzione, che rappresenta un patrimonia per la popolazione malgascia nonchè per l’umanità intera.
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Sperimentazione preclinica di vaccini chimerici ratto/uomo anti ErbB2 per la prevenzione della carcinogenesi mammaria
Scheda Sintetica
Autore: Federica Riccardo
Relatore: Paola Costelli
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso: Laurea Spec. in Biologia Sanitaria
Data di Discussione: 07/10/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Immunologia
Tipo di Tesi: Sperimentale e di Ricerca
Altri Relatori: Prof.ssa Federica Cavallo, Dott.ssa Elena Quaglino
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Scientifica
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: Laboratorio di Immunologia, c/o MBC (TO)
Settori Interessati: Immunologia
Descrizione:
Il recettore tirosina-chinasico ErbB2 (neu nel ratto e Her-2 nell’uomo), è un antigene associato a tumore (TAA) direttamente coinvolto nella progressione tumorale. L’iperespressione della proteina Her-2 correla con l’insorgenza di alcuni tra i più comuni carcinomi umani ed è stata identificata nel 20-30% dei tumori mammari umani.ErbB2 possiede le caratteristiche di un TAA “ideale” per l’intervento immunoterapeutico, tuttavia, così come molti altri oncoantigeni umani, ErbB2 rappresenta una molecola self ed è quindi tollerata dall’organismo. Per indurre una risposta immunitaria efficace contro un TAA tollerato, l’immunizzazione con TAA omologhi xenogenici sembra essere un approccio promettente.
Sono stati generati, perciò, due plasmidi chimerici, RHuT e HuRT, che codificano per proteine chimeriche ratto-uomo costituite dal dominio extracellulare (EC) e transmembrana (TM) della proteina ErbB2.
Sono quindi stati condotti esperimenti di vaccinazione a DNA per studiare la capacità dei pla ...
Grado di Innovazione:
A mio parere, questi dati pongono le basi per lo sviluppo di nuovi protocolli immunoterapeutici che, in un futuro vicino, potrebbero essere applicati alla realtà clinica.
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Aspetti della biodiversità nell’infralitorale superiore di moda battuta dell’istmo dell’Enfola (Isola d’Elba)
Scheda Sintetica
Autore: Federica Esposito
Relatore: Daniela Pessani
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso: Laurea Spec. in Conservazione e Biodiversità Animale
Data di Discussione: 07/10/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Biologia Marina
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Scientifica
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
Settori Interessati: Conervazione dell’ambiente marino nel Mediterraneo
Descrizione:
Il lavoro di tesi tratta il primo studio della comunità bentonica di fondo duro dell’infralitorale superiore dell’area a Nord dell’istmo dell’Enfola (Portoferrio, Isola d’Elba). Inoltre, si riportano i dati preliminari relativi alla prateria di Posidonia oceanica che si sviluppa sui fondali sabbiosi prospicienti l’area di studio. Interessanti i dati su Pinna nobils, mollusco bivalve di prateria, presente negli allegati in Direttiva Habitat.
Grado di Innovazione:
E’ il primo studio in ambito marino a Capo Enfola (Portoferraio, Isola d’Elba).
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Vulnerabilità e Conservazione di Pelobates fuscus insubricus in Piemonte
Scheda Sintetica
Autore: Giulia Zancolli
Relatore: Cristina Giacoma
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso: Laurea Spec. in Conservazione e Biodiversità Animale
Data di Discussione: 07/10/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Conservazione
Altri Relatori: Daniele Seglie
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Scientifica
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
Pelobates fuscus insubricus (Cornalia, 1873) è un anuro fossorio endemico dell’Italia settentrionale attualmente considerato uno degli anfibi europei più a rischio di estinzione; compare infatti come “Endangered” nella Red List dello IUCN e come specie prioritaria nella Direttiva Habitat. Nonostante le numerose azioni di salvaguardia intraprese, tra cui due Progetti LIFE finanziati dalla Comunità Europea, a partire dagli anni ’80 il suo areale originario ha subito un drastico declino e attualmente si conoscono solo una decina di popolazioni. In questo lavoro si è voluto verificare l’efficacia degli interventi conservazionistici attuati in due popolazioni piemontesi, studiando alcuni aspetti della biologia riproduttiva della specie.
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