Schede sintetiche

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PubbliTesi - La Tesi
Il ruolo del brain-derived neurotrophic factor nella patogenesi e nel trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo

Scheda Sintetica

Autore: Jean-Louis Aillon
Relatore: Giuseppe Maina
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Medicina e Chirurgia (V.O.)
Data di Discussione: 19/10/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: psichiatria
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: Università di Brescia
Settori Interessati: Industria farmaceutica, Cultura (per l’approccio a cavallo tra neuroscienze e psichiatria, e in parte alla psicoterapia)

Descrizione:
Lo scopo di questa tesi è di esporre e discutere le conoscenze attuali riguardanti il brain-derived neurotrophic factor (BDNF) e il suo ruolo nei disturbi psichiatrici, con particolare riferimento alla patogenesi e al trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Sarà presentato uno studio sperimentale il cui fine è stato quello di:
1) Confrontare i livelli serici di BDNF di pazienti con DOC mai trattati farmacologicamente (drug-naïve), non depressi e senza recenti gravi stress psicologici, con un gruppo di controlli sani appaiati per età, sesso ed indice di massa corporea (BMI).
2) Analizzare i valori serici di BDNF in un gruppo di pazienti ossessivo-compulsivi, prima e dopo 1 mese di terapia con Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRIs).

Grado di Innovazione:
ECCELENTE, in quanto questo studio è il primo che abbia analizzato i livelli serici di BDNF in pazienti con Disturbo Ossessivo Compulsivo. Inoltre ha un approccio molto vicino alle neuroscienze e tratta delle ipotesi innovative, come la teoria dei Networks (applicata al DOC).

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Tosse cronica e deficit di vitamina B12

Scheda Sintetica

Autore: Cristina Roasio
Relatore: Caterina Bucca
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 19/10/2009
Voto: 110
Disciplina: Medicina Interna
Tipo di Tesi: Sperimentale e di Ricerca
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Pneumologia

Descrizione:
Il deficit di vitamina B12 potrebbe essere implicato nella patogenesi della tosse cronica di origine sconosciuta in quanto può favorire la tosse e l’iperreattività delle vie aeree, causando neuropatia sensoriale e promuovendo la mielinolisi e l’infiammazione neurogena.

Grado di Innovazione:
A mio giudizio, particolarmente innovativa per quanto riguarda la patogenesi della tosse cronica di origine sconosciuta.

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Il timing della tracheotomia nei pazienti che richiedono una ventilazione meccanica prolungata. Analisi dei costi del trattamento precoce vs. tardivo: studio multicentrico randomizzato e controllato

Scheda Sintetica

Autore: Alfonso Mollo
Relatore: Vito Marco Ranieri
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Medicina e Chirurgia (V.O.)
Data di Discussione: 19/10/2009
Voto: 110
Disciplina: Anestesia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
La tracheotomia è una delle più comuni procedure nei pazienti in terapia intensiva, essendo una manovra insostituibile ed irrinunciabile nel paziente in area critica che necessita di assistenza meccanica ventilatoria e di un adeguato controllo della via aerea. La scelta terapeutica di eseguire la tracheotomia è supportata da un insieme di benefici clinici quali il ridotto utilizzo di farmaci e sedativi con conseguente diminuzione dei giorni di ventilazione meccanica e quindi dei giorni di degenza in Terapia Intensiva oltre ad una maggiore razionalizzazione delle risorse. Inoltre, la tracheotomia permette un nursing più semplificato, una maggiore facilità alla bronco-aspirazione, una riduzione dei danni da decubito del tubo oro-tracheale sulla laringe, un più facile svezzamento dalla ventilazione meccanica dovuto a una riduzione delle resistenze al flusso con cannule di calibro superiore e il contemporaneo recupero della funzione deglutitoria e fonatoria. Tuttavia se da un lato tutti gl ...

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Monitoraggio degli spazi idrici durante la terapia diuretica nell’anziano: valutazione bioimpedenziometrica

Scheda Sintetica

Autore: Manuela Bianco
Relatore: Giovanni Carlo Isaia
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 16/10/2009
Voto: 104
Disciplina: Geriatria e Gerontologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Sanitario

Descrizione:
Sono stati valutati 32 pazienti geriatrici afferenti presso il reparto di Geriatria e Malattie metaboliche dell’osso che presentavano segni di ritenzione idrica; durante tutta la degenza sono stati monitorati con il bioimpedenziometro. Sono stati esclusi quei casi che presentasvano dispositivi elettrici come defibrillatori, o i casi di ipotermia o febbre, in quanto incompatibili con la misurazione. Per questo studio sono risultati significativi i parametri quali acqua totale corporea, extracellulare, intracellulare e rapporto Na/K scambiabile. Il bioimpedenziometro è risultato essere uno strumento utile per i pazienti geriatrici in quanto la misurazione è veloce, facile, si puo’ eseguire al letto del paziente, non richiede una particolare preparazione da parte di quest’ultimo.

Grado di Innovazione:
Utile in quanto la mia tesi ha visto l’utilizzo del bioimpedenziometro nel campo geriatrico.

 
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