Schede sintetiche
Tutte le Schede per data decrescente di discussione (suddivisione per Area, nei sottomenù)
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Osteoclastogenesi, osteoblastogenesi e produzione citochinica nel paziente con osteoporosi severa
Scheda Sintetica
Autore: Elena Suman
Relatore: Giovanni Carlo Isaia
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 09/07/2009
Voto: 110
Disciplina: Medicina Interna
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
La massa scheletrica è determinata da un equilibrio tra i processi di formazione e riassorbimento osseo, coordinato da osteoblasti, osteoclasti, osteociti e matrice extracellulare all’interno delle unità multicellulari di base (BMU). La rottura di questo equilibrio verso un aumento del riassorbimento osteoclastico si manifesta clinicamente nell’osteoporosi. Le citochine svolgono un ruolo fondamentale nei processi di osteoclastogenesi, osteoblastogenesi e nel rimodellamento osseo e l’obiettivo primario di questa tesi è stato quello di chiarire il ruolo delle citochine nella patogenesi dell’osteoporosi.
Grado di Innovazione:
A mio giudizio, particolarmente innovativa per quanto riguarda la possibilità di approfondire e chiarire la fisiopatologia dell’osteoporosi e il ruolo delle citochine nel rimodellamento osseo.
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Inibizione farmacologica della tirosina-cinasi Src nella tumorigenesi sostenuta dall’oncogene MET: uno studio preclinico in vitro e in vivo
Scheda Sintetica
Autore: Cecilia Bracco
Relatore: Paolo Comoglio
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 09/07/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Istologia
Tipo di Tesi: di Ricerca
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: biologia molecolare, oncologia, genetica
Descrizione:
L’inibizione farmacologica di Src è in grado di compromettere la regolazione dei processi cellulari primariamente dipendenti da Met, come dimostrato valutando l’effetto di un inibitore chimico di Src (AZD0530) in linee cellulari tumorali dipendenti per la loro proliferazione da Met, per la presenza di amplificazione di MET o di un loop autcrino artificiale di HGF.
L’inibizione di Src in soft agar (saggio di crescita indipendente dall’ancoraggio) porta a una netta riduzione della formazione di colonie a una concentrazione di AZD0530 compresa tra 0.25 e 0.8uM; in xenotrapianti in topi nudi (atimici) rallenta la velocità di crescita portando a un tumore di dimensioni minori dopo un mese di trattamento tramite gavage (50mg/kg/die vs veicolo). L’effetto non è conseguenza di una ridotta vascolarizzazione o di un ridotto infiltrato infiammatorio (valutato in immunofluorescenza) bensì di una minore proliferazione e aumentata apoptosi (valutata in immunoistochimica). L’effetto è pertanto “cel ...
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Fattori predittivi di mortalità nell’endocardite infettiva: follow up a lungo termine nei pazienti ricoverati presso l’ospedale di Asti
Scheda Sintetica
Autore: Luca Zito
Relatore: Alberto Biglino
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 09/07/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: malattie infettive
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Medico
Descrizione:
Studio prospettico effettuato presso l’ospedale di asti su una casistica di 82 casi di endocardite certe con follow up della durata media di 6,28 anni. Le analisi statistiche effettuate mediante modello di regressione logistica e modello di regressione di Cox hanno avuto lo scopo di valutare i fattori predittivi di mortalità più significativi già discussi in letteratura su tale argomento e valutare inoltre alcuni fattori non ancora sufficientemente studiati quali i tempi medi di normalizzazione di parametri laboratoristici e clinici (VES, PCR, leucociti e tempo di sfebbramento).
Grado di Innovazione:
Particolarmente curata e approfondita dal punto di vista statistico.
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L’attività di PI3K gamma contribuisce alla disseminazione batterica in un modello murino di sepsi addominale
Scheda Sintetica
Autore: Chiara Faggiano
Relatore: Vito Marco Ranieri
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 09/07/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Terapia intensiva
Tipo di Tesi: Sperimentale, di Ricerca
Altri Autori: Erica Martin
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
Nel nostro studio è stato ipotizzato che i topi PI3Kγ KO potessero mostrare un miglioramento nel controllo dell’attività batterica nel sito d’infezione, con una conseguente riduzione della batteriemia e della colonizzazione degli organi periferici. A tal scopo, è stata analizzata la sopravvivenza, la diffusione dei neutrofili nella cavità peritoneale, la diffusione batterica nel peritoneo, nel circolo e negli organi periferici (polmone, fegato e milza), la concentrazione dei neutrofili negli organi periferici.
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