Schede sintetiche

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Effetti della somministrazione prolungata di N-acetilcisteina sulla ossigenazione tissutale degli arti inferiori in pazienti diabetici

Scheda Sintetica

Autore: Stefano Allasia
Relatore: Valentino Martina
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 27/10/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Endocrinologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Autori: Stefano Dinatale, Andi Masha
Lingua: Inglese
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Valutazione della funzione endoteliale in pazienti diabetici dopo la somministrazione di N-acetilcisteina, un tiolo, precursore del glutatione: Infatti si è dimostrato che la biodisponibilità dell’ossido nitrico dipende dalla presenza di tioli, sostanze antiossidanti che nel diabete sono carenti, poichè è presente un marcato stress ossidativo.

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Diagnosi e trattamento della pervietà residua del forame ovale chiuso per via percutanea

Scheda Sintetica

Autore: Paola Gerbaudo
Relatore: Fulvio Orzan
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 27/10/2009
Voto: 100
Disciplina: Malattie cardiovascolari
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Virtualmente in ogni casistica di chiusura di forame ovale pervio (FOP) è descritto il controllo a distanza. Il metodo inizialmente usato era la ripetizione dell’ecografia trans esofagea,recentemente è stato proposto il doppler trans cranico in quanto più sensibile e meglio accettato dal paziente.
E’ dibattuto il significato di uno shunt destro – sinistro persistente soprattutto in relazione alla sua ampiezza e se e quando tale shunt debba essere completamente eliminato.

Grado di Innovazione:
Tratta un argomento molto dibattuto in questi anni e per cui non c’è ancora accordo nella Comunità Scientifica.

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A chi chiudere il Forame Ovale Pervio? Evoluzione dal 1994 ad oggi

Scheda Sintetica

Autore: Elisa Picardi
Relatore: Fulvio Orzan
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 27/10/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Cardiologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Cardiologia, medicina interna, neurologia, ematologia

Descrizione:
Il Forame Ovale Pervio (FOP) è una anomalia cardiaca presente in un quarto circa della popolazione; i soggetti con FOP sono per lo più asintomatici, ma è stata indagata l’associazione tra FOP e ictus, embolie periferiche, emicrania. Le opzioni terapeutiche includono trattamento medico con antiaggreganti e anticoagulanti, chiusura chirurgica e percutanea. Al momento non ci sono evidenze di efficacia. L’unico studio controllato non ha potuto dimostrare efficacia nella terapia dell’emicrania con aura.
Il nostro lavoro si propone di analizzare l’andamento temporale delle indicazioni a chiusura del Forame Ovale Pervio in un arco di quindici anni.
La casistica include 474 pazienti, di cui 204 uomini (43%) e 270 donne (57%), di età media 50 +/- 13 anni; 302 di essi (64%) alla data della prima valutazione avevano 55 anni o meno. Abbiamo rilevato che il numero delle consulenze è costantemente aumentato nel corso dei 15 anni. Si nota un significativo aumento nel tempo dell’impiego del doppler ...

Grado di Innovazione:
A mio giudizio, la mia tesi rispecchia fedelmente la realtà della attività clinica in questo ambito, perchè ci siamo occupati di una ampia casistica e perchè l’analisi abbraccia 15 anni di lavoro.
Dato che non ci sono evidenze scientifiche su cui basare le nostre decisioni, è utile a mio parere considerare i dati derivati dall’esperienza.

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Identificazione di biomarcatori predittivi di risposta alla terapia con anticorpi monoclonali anti-EGFR (cetuximab) nel trattamento delle metastasi epatiche da tumore colorettale: un approccio chirurgico ex-vivo

Scheda Sintetica

Autore: Francesca Maione
Relatore: Mauro Salizzoni
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 26/10/2009
Voto: 110
Disciplina: Chirurgia Generale
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Lo studio qui presentato ha lo scopo di creare un modello ex-vivo di metastasi epatica da tumore del colon-retto tramite lo xenotrapianto in topi immunocompromessi di un frammento di metastasi prelevato da pazienti operati. Il modello proposto è risultato adeguato nel riprodurre il contesto clinico di terapia con cetuximab sulla malattia metastatica in quanto sono stati ottenuti risultati per ciò che riguarda l’efficacia del farmaco e il potere predittivo dei fattori già studiati, simili a quelli ottenuti ad oggi in letteratura. Esso è stato applicato con due metodiche diverse, ovvero su topi portatori di neoplasie già sviluppate e su animali in cui il tumore era stato appena impiantato allo scopo di mimare coerentemente sia la situazione di terapia su malattia metastatica sia il contesto di terapia adiuvante.

 
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