Schede sintetiche
Tutte le Schede per data decrescente di discussione (suddivisione per Area, nei sottomenù)
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Trombocitemia essenziale: correlazione tra il carico mutazionale di JAK2 e l’outcome clinico
Scheda Sintetica
Autore: Barbara Nicolino
Relatore: Dario Ferrero
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 08/07/2010
Voto: 106
Disciplina: Ematologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
Valutazione della variazione del carico mutazionale di JAK2 in un gruppo selezionato di pazienti affetti da TE in terapia con HU, anagrelide, IFN o in assenza di terapia citoriduttiva. Correlazione tra il carico mutazionale alla diagnosi e l’incidenza di eventi trombotici e di leucocitosi. Inoltre correlazione tra lo screening trombofilico alterato, l’evento trombotico e il carico mutazionale.
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Frequenza e caratteristiche cliniche delle mutazioni del gene FUS in una casistica di pazienti italiani con sclerosi laterale amiotrofica
Scheda Sintetica
Autore: Sara Gallo
Relatore: Roberto Mutani
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 08/07/2010
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Neurologia
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
Il nostro studio conferma una responsabilità del gene FUS in circa il 5,1% delle forme familiari e dello 0,7% delle forme sporadiche e associa le mutazioni a carico di tale gene ad una forma di malattia molto aggressiva, ad esordio giovanile e rapidamente progressiva. E’ stato inoltre confermato che il paio di basi c.1561C è un “hotspot” per le mutazioni e che costituisce circa il 30% dei casi di SLA FUS-correlati.
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Alta Definizione. Questioni di storia, classificazione e conservazione delle installazioni video-mediali
Scheda Sintetica
Autore: Cristina Pontisso
Relatore: Elisabetta Cristallini
Università: Università degli Studi della Tuscia
Facoltà: Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali
Corso: Laura Spec. in Storia dell’Arte e Tutela dei Beni Storico-Artistici
Data di Discussione: 12/05/2010
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Storia dell’arte contemporanea
Tipo di Tesi: di Ricerca
Altri Relatori: Paolo Martore
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Umanistica
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Settore culturale, Istituti di ricerca sulla conservazione e gestione dell’arte contemporanea
Descrizione:
Ricostruzione critica del sostrato storico che, nel corso del Novecento, ha condotto alla ridefinizione dell’arte in direzione delle nuove tecnologie. Approfondimento della specificità delle installazioni che si avvalgono di dispositivi video, e analisi delle posizioni critiche di numerosi studiosi riguardanti la loro classificazione. Analisi delle strategie conservative emerse dal lungo dibattito internazionale (1995-2010) incentrato su tale argomento.
Grado di Innovazione:
Siamo partiti dal presupposto che la bibliografia scientifica - riguardante nello specifico le installazioni video - è praticamente assente in Italia, composta per lo più da brevi saggi contenuti in cataloghi di esposizioni di videoarte, e una piccola quantità di trattati di cui il più recente e specifico è il testo di Simonetta Cargioli (2002). Il secondo punto di partenza è stato il rendersi conto dell’inesistenza di studi che affrontassero l’argomento nella sua totalità. Proprio per tale moti ...
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Activity pattern del leopardo (Panthera pardus) nel Soutpansberg, Sudafrica
Scheda Sintetica
Autore: Alessandro Araldi
Relatore: Cristina Giacoma
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso: Laurea Spec. in Conservazione e Biodiversità Animale
Data di Discussione: 23/04/2010
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Etologia applicata
Tipo di Tesi: di Ricerca
Altri Relatori: Marco Gamba
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Scientifica
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: Lajuma Research Centre, Sudafrica
Settori Interessati: Conservazione biodiversità, gestione dei conflitti uomo-predatori, gestione fauna su terreni privati
Descrizione:
In questo studio ho voluto determinare gli schemi di attività, o activity pattern, e i fattori che li influenzano in una popolazione di leopardi del Western Soutpansberg, utilizzando il metodo del fototrappolaggio. Inoltre, ho voluto fornire una prima stima della densità di leopardi nell’area di studio e ho messo a punto un metodo che permette di stimare la taglia dei singoli individui dalle fotografie ottenute.
Lo studio in questione è stato condotto al Lajuma Research Centre su un’area di 23,12 km², racchiusa in 11 proprietà terriere. La raccolta dati è stata condotta tra il 22/10/2008 e il 01/07/2009, per un totale di 252 giorni.
Le trappole fotografiche (o camera trap) sono un utile strumento per studiare specie criptiche, come il leopardo, in numerose condizioni ambientali (Karanth e Nichols, 1998; Carbone et al, 2001). Durante lo studio sono state posizionate 8 camera trap fisse e 12 camera trap mobili. La disposizione delle trappole fotografiche copriva tutte le tipologie di h ...
Grado di Innovazione:
L’applicazione del fototrappolaggio per lo studio degli activity pattern è un metodo poco esplorato e che rappresenta la migliore soluzione per uno studio in natura a basso costo e poco impattante. il metodo utilizzato per misurare la taglia degli individui può avere numerose applicazioni e aumentare le informazioni ottenibili.
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