Schede sintetiche

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Docimasia istologica del polmone: Effetti delle pratiche rianimatorie

Scheda Sintetica

Autore: Priscilla Gennari
Relatore: Carlo Torre
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 12/03/2009
Voto: 104
Disciplina: Medicina Legale
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: Azienda Sanitaria O.I.R.M - Sant’Anna

Descrizione:
Le docimasie sono le prove o i segni della vita autonoma, che permettono di accertare se il prodotto del concepimento abbia o non abbia respirato: particolare rilievo ha l’istologia del polmone. Accade però spesso che al nato morto vengano prestate cure da parte dei Servizi di Emergenza Territoriale. Tra esse, l’intubazione con respirazione artificiale pone problemi rilevanti in ambito medico-legale, rendendo incerto il significato della docimasia istologica. Allo scopo di individuare criteri utili alla diagnosi di morte endouterina anche nel cadavere sottoposto a rianimazione, abbiamo revisionato la casistica autoptica degli anni 2002-2003 del Dipartimento di Anatomia Patologica dell’ Azienda Sanitaria O.I.R.M - Sant’Anna ottenendo un database di 67 casi.

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Alexander Nicolaievich Skrjabin, dal Romanticismo alla simmetrizzazione radiale

Scheda Sintetica

Autore: Paola Bugiotti
Relatore: Walter Fischetti
AFAM: Conservatorio di Musica “Alfredo Casella” L’Aquila
Dipartimento: Dipartimento degli Strumenti a Tastiera e a Percussione
Corso: Pianoforte (indirizzi: a) solistico; b) cameristico; c) maestro collaboratore)
Data di Discussione: 11/03/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Discipline Musicali-Pianoforte Solistico
Tipo di Tesi: Compilativa
Lingua: Italiano
Grande Area: Musica

Descrizione:
La tesi ricostruisce quella che è stata la parabola evolutiva del musicista russo A.N.Skrjabin, dividendo in tre periodi le vicende biografiche, cui sono strettamente connessi lo sviluppo del pensiero filosofico e del linguaggio musicale dell’artista.
Si parte dall’analisi del primo Skrjabin romantico, per finire con la scoperta di una possibile interpretazione dell’ardito linguaggio armonico delle ultime composizioni.

Sezione AFAM: Prova Pratica

Prova Pratica:
Esecuzione di importanti composizioni per pianoforte di A.N.Skrjabin, rappresentative dello stile musicale dei vari periodi creativi del musicista.
Due Poemi op.32
Sonata n.9 op.68 “Messa Nera”

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La Sonata per flauto e pianoforte negli autori europei del Novecento: Hindemith, Martinu, Poulenc

Scheda Sintetica

Autore: Gabriele Coletti
Relatore: Luigi Tufano
AFAM: Conservatorio di Musica “Alfredo Casella” L’Aquila
Dipartimento: Dipartimento degli Strumenti a Fiato
Corso: Flauto indirizzo cameristico
Data di Discussione: 11/03/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Prassi esecutiva e repertorio II (Flauto)
Tipo di Tesi: analitica, esecutiva
Altri Relatori: Giampio Mastrangelo
Lingua: Italiano
Grande Area: Musica

Descrizione:
La presente tesi affronta l’analisi di tre importanti sonate del repertorio flautistico con pianoforte del Novecento, eseguite nel corso della prova pratica: intende porsi a completamento del repertorio da concerto presentato, quasi come un ideale programma di sala, contenente informazioni, riflessioni, spunti analitici sui tre brani eseguiti. In ciascuno dei tre capitoli che costituiscono la tesi, uno per ogni sonata in esame, in ordine cronologico di composizione, si è preferito partire da un inquadramento storico biografico dell’autore, e successivamente passare all’analisi del brano, articolata in un paragrafo introduttivo, contenente, tra l’altro, alcune considerazioni estetiche di carattere generale, ed un paragrafo analitico per ogni movimento. A seconda degli autori e delle sonate, poi, ci siamo soffermati maggiormente ora su questo, ora su quell’argomento: ad esempio, si è ritenuto significativo, per Hindemith, riportare, anche solo in maniera sintetica, qualche riferimento al ...

Grado di Innovazione:
Nonostante il contenuto analitico a volte necessariamente specialistico, la lettura di questo testo può risultare molto utile anche agli studenti più avanzati del corso inferiore di flauto, i quali spesso si trovano a studiare le sonate in esame, per affrontarne le difficoltà tecniche ed interpretative con maggiore consapevolezza: a parte singoli articoli su riviste specializzate, o qualche rapido accenno nei testi di letteratura flautistica in commercio – peraltro assai poco numerosi – non esis ...

Sezione AFAM: Prova Pratica

Prova Pratica:
Esecuzione integrale delle tre Sonate analizzate nella tesi, con la collaborazione al pianoforte del M.o Massimiliano Caporale.

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Verità e menzogna. Corrispondenze tra Thomas Mann e Gabriele d’Annunzio

Scheda Sintetica

Autore: Valeria Paola Zito
Relatore: Chiara Sandrin
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso: Laurea Spec. in Culture Moderne Comparate - (Corso interateneo)
Data di Discussione: 06/03/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Letteratura tedesca
Tipo di Tesi: di Ricerca
Altri Relatori: Giorgio Ficara
Lingua: Italiano, Tedesco
Grande Area: Area Umanistica
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Letteratura italiana, letteratura tedesca

Descrizione:
Nell’Impero Asburgico, come in Germania, D’Annunzio faceva parlare di sé, non soltanto come artista. Accanto alle sue produzioni, e talvolta anche in maggior misura, si diffondevano le voci sulle sue roboanti imprese. Tra l’odio, le canzonature e una latente curiosità, il personaggio-D’Annunzio, l’esteta, l’amante, il politico, il guerriero, si riconosceva come esempio dell’italianità, conferma di quegli stereotipi con cui da sempre s’identificava il popolo latino: a tratti nobile a tratti volgare, passionale, talvolta grottesco e tendente all’artificio. E costituiva un’icona e un monito per chi da questo modello d’uomo e d’artista intendeva distinguersi, come Thomas Mann.
Thomas Mann parlò molto d’Italia e molto poco di D’Annunzio. Eppure nell’Italia delle sue opere si riconosceva l’ombra di quel modello. D’Annunzio si presentava, nell’opera di Thomas Mann, una sorta di modello da non seguire, un non-modello. Riconoscere un interesse pare cosa da escludersi. Ma una relativa conoscenz ...

 
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