Schede sintetiche

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Correlazioni cliniche tra genotipo e fenotipo nel morbo di Paget dell’osso

Scheda Sintetica

Autore: Antonio Criasia
Relatore: Giovanni Carlo Isaia
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 16/07/2010
Voto: 110
Disciplina: Geriatria e Malattie dell’Osso
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Genetica Clinica e Biologia Molecolare

Descrizione:
Mutazioni di una particolare proteina (SQSTM1) e polimorfismi di un gene (TNFRSF11A) conferiscono ai portatori un rischio maggiore di malattia e un fenotipo piu’ grave rispetto ai non portatori.in particolare sono piu’ frequenti deformita’ e dolore osseo.
Infine alcune particolari mutazioni di SQSTM1 correlano con un fenotipo piu’ aggressivo rispetto ad altre.

Grado di Innovazione:
Innovativa e interessante per la prevenzione di malattia e per l’evoluzione nel tempo.

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Il recettore EphA3 nelle neoplasie mieloproliferative croniche: dal ruolo patogenetico alla target therapy sperimentale

Scheda Sintetica

Autore: Valentina Gaidano
Relatore: Giuseppe Saglio
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 15/07/2010
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Ematologia-Medicina Interna
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Questo studio ha dimostrato un nuovo meccanismo patogenetico associato all’abnorme proliferazione del clone leucemico in una significativa popolazione di pazienti affetti da MPN (neoplasie mieloproliferative croniche). L’inibizione selettiva del recettore EphA3, in vitro, si è dimostrata capace di indurre l’apoptosi della popolazione neoplastica e i dati ottenuti hanno aperto la strada per un trial clinico, ancora in corso.

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Studio prospettico dell’outcome a medio e lungo termine di 100 impianti di protesi d’anca non cementati

Scheda Sintetica

Autore: Mortera Stefano
Relatore: Paolo Rossi
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 15/07/2010
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Ortopedia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Fra ottobre 1999 e dicembre 2004 sono stati eseguiti 280 primi impianti consecutivi di Protesi Totale d’Anca ABG II non cementata presso l’ospedale Mauriziano “Umberto I” di Torino. Sono stati rivalutati da un punto di vista clinico e radiografico 109 impianti; la durata media del follow up è stata di 7,58 anni. Il dato maggiormente significativo emerso da questo studio è la presenza nel 44,04% dei casi di dolore. Si è rilevata inoltre una elevata percentuale di fallimenti dell’impianto protesico (6,5%). E’ risultata accettabile l’usura lineare annua degli inserti acetabolari, pur con una differenza significativa fra l’usura assai contenuta della ceramica e quella più spiccata del polietilene. L’impianto in esame si è dimostrato quindi valido nell’analisi a medio termine con, però, un’eccessiva incidenza di dolore residuo ed una peraltro già nota tendenza all’usura del polietilene.

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Studio osservazionale sul flusso sanguigno di metastasi epatiche da tumore del colon-retto valutato mediante risonanza magnetica, marker circolanti di ipossia e risposta alla chemioterapia di I linea contenente oxaliplatino e 5-fluorouracile

Scheda Sintetica

Autore: Chiara Baratelli
Relatore: Luigi Dogliotti
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 15/07/2010
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Oncologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Questa tesi presenta i dati parziali di un protocollo il cui scopo è quello di valutare, in pazienti affetti da CCR con secondarietà epatiche, la correlazione tra la risposta alla chemioterapia con 5-FU ed LOHP e l’ossigenazione di tali metastasi, a sua volta studiata tramite RM perfusionale e markers circolanti di ipossia. End point primario dello studio è la correlazione fra risposte obiettive ed ossigenazione delle lesioni epatiche, espresse come valori di indice di perfusione epatica (HPI). Ciò che si è cominciato ad evidenziare è come l’HPI rilevato alla RMN, pur non presentando un valore predittivo nel suo valore basale, sia positivamente correlato nel tempo con la risposta alla chemioterapia. In altre parole, i pazienti che presentano una riduzione del diametro delle lesioni epatiche hanno registrato in concomitanza una riduzione del valore di HPI. Se tali dati dovessero essere confermati, questo sarebbe un primo passo verso l’utilizzo della terapia con fattori di crescita dell’ ...

 
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