Schede sintetiche

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Che ne è dei pazienti a cui è stato detto di non farsi chiudere il FOP?

Scheda Sintetica

Autore: Giulia Barisone
Relatore: Fulvio Orzan
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 21/07/2011
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Cardiologia
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Il Forame Ovale Pervio (FOP), lieve anomalia che consiste nella persistenza di comunicazione tra atrio destro e sinistro, è presente nel 25% circa della popolazione.
E’ stato implicato nella genesi degli accidenti cerebrovascolari ischemici col meccanismo dell’embolia paradossa (embolo a partenza venosa, che finisce nella circolazione sistemica); con lo stesso meccanismo si cerca di spiegare l’emicrania.
Il FOP si diagnostica facilmente (ecocardiogramma transesofageo) e si può chiudere per via percutanea, in day-hospital. Questa “facilità” ha portato ad una proliferazione incontrollata della chiusura, proliferazione stoppata recentemente da due studi clinici controllati, di esito negativo.
Mentre esiste una buona mole di informazioni riguardo gli esiti della chiusura, poco si conosce del destino delle persone cui la chiusura è stata sconsigliata.
Lo scopo di questa tesi è di indagare questo aspetto.

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Studio prospettico sulla neurotossicità da oxaliplatino

Scheda Sintetica

Autore: YOLANDA FALCONE
Relatore: LEONARDO LOPIANO
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 11/07/2011
Voto: 110 cum laude
Disciplina: NEUROLOGIA
Tipo di Tesi: SPERIMENTALE
Lingua: ITALIANO
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Oxaliplatin (OXL) is a third-generation platinum compounds effective in treatment of advanced and metastatic colorectal cancer (CRC); however neurotoxicity is frequent and can be dose-limiting. The main objectives of this prospective study were to determine the prevalence of peripheral neuropathy (PN) in CRC patients, before OXL therapy, and to define the incidence and characteristics of OXL-induced PN. We also investigated the reversibility of the PN after OXL discontinuation and the correlation between Total Neuropathy Score (TNSr) and electrophysiological (EDX) findings.

Grado di Innovazione:
A mio giudizio, particolarmente innovativa per la durata del follow-up e la scelta del monitoraggio sia clinico che elettrofisiologico.

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L’impiego della Micro-TC per la valutazione di canali dentari in relazione a differenti tecniche endodontiche: aspetti metodologici e pratici

Scheda Sintetica

Autore: Stefano Cavanna
Relatore: Giovanni Gandini
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 20/07/2011
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Radiologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Settore medico, settore odontoiatrico

Descrizione:
Lo scopo dello studio è stato di valutare mediante una metodica radiologica, la Microtomografia computerizzata a raggi X, l’eventuale vantaggio dello strumento endodontico meccanico Path-file rispetto allo strumento endodontico manuale K-file. Gli aspetti qualificanti dello studio sul versante radiologico riguardano la messa a punto di una metodologia e di procedure altamente specifiche e complesse. Questo lavoro si è proposto dunque di identificare le risorse necessarie ad elaborare un protocollo per l’analisi morfologica delle strutture del dente.Sono stati analizzati dal punto di vista radiologico l’aspetto metodologico e pratico dello svolgimento dello studio, portando così in evidenza, in un percorso step-by-step, le varie problematiche affrontate e le metodiche impiegate nel risolverle, delineando un possibile protocollo utilizzabile in analoghi studi futuri.

Grado di Innovazione:
Innovativa per quanto riguarda la metodica radiologica e il protocollo utilizzati.

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Il ruolo dell’ecografia intestinale nel predire il rischio di recidiva post-operatoria nella malattia di Crohn

Scheda Sintetica

Autore: Davide Giuseppe Ribaldone
Relatore: Mario Rizzetto
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 13/07/2011
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Gastroenterologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Medicina

Descrizione:
Nella storia naturale della malattia di Crohn l’80% dei pazienti richiede l’intervento chirurgico, ma la chirurgia purtroppo non è curativa ed essa recidiva in molti pazienti. Visto l’estremo interesse che suscita il poter predire l’aggressività futura della malattia, abbiamo voluto studiare se il risultato dell’ecografia intestinale sia in grado di predire questo andamento. Ciò si rivelerebbe particolarmente interessante sia per la non invasività intrinseca all’esame ecografico (e di conseguenza l’elevato tasso di gradimento dei pazienti), sia perché aggiungerebbe un ulteriore fattore predittivo di precoce recidiva dopo resezione ileo-colica. Dai risultati ottenuti, appaiono necessari ulteriori studi con ampia casistica e lungo follow-up per caratterizzare numericamente il peso del rischio relativo di recidiva.

Grado di Innovazione:
Appaiono necessari ulteriori studi con ampia casistica e lungo follow-up per caratterizzare numericamente il peso del rischio relativo di recidiva in pazienti già resecati per malattia di Crohn riguardo i principali parametri ecografici: spessore di parete intestinale in sede di anastomosi, aspetto pluristratificato della parete intestinale, presenza di segnali al power-doppler, presenza di contrast-enhancement.

 
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