Schede sintetiche
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L’intervento di riassegnazione chirugica del sesso nei pazienti transessuali MtoF: le variazioni neurofisiologiche post-operatorie.
Scheda Sintetica
Autore: Marco Falcone
Relatore: Dario Fontana
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 20/07/2011
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Urologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Autori: Luigi Rolle, Massimiliano Timpano, Elisa Galletto, Sergio Vighetti
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Urologia-Andrologia-Sexual Surgery
Descrizione:
Il transessualismo o, più correttamente, Disturbo di Identità di Genere (DIG), è una condizione caratterizzata da una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico o comunque a quello assegnato anagraficamente alla nascita, situazione drammatica che può portare alla disperazione chi ne è affetto. Viene definito Female to Male (FtoM) il transessuale orientato in senso gino-androico e Male to Female (MtoF) la transessuale orientata in senso andro-ginoico. Il DIG è catalogato fra i disturbi mentali del DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).
L’eziologia di tale disturbo è, ad oggi, non completamente chiarita ed è considerata un intreccio fra fattori psicologici, sociali e genetici. Negli anni ’90 diversi studi hanno evidenziato come esistono delle aree cerebrali caratterizzati sia da un punto anatomico che istologico da dimorfismo sessuale, ovvero con delle differenze specifiche fra sesso maschile e femminile. Tali strutture sono per lo ...
Grado di Innovazione:
Risulta essere una tesi particolarmente innovativa nel campo uro-andrologico, in particolare per quanto riguarda il distrubo di identità di genere. Si dimostra per la prima volta come l’intervento chirurgico di riassegnazione del sesso abbia un effetto femminilizzante sul cervello di pazienti transessuali MtoF.
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Due metodiche a confronto per il prelievo della vena grande safena: Endoscopico versus Convenzionale. Curva di apprendimento e risultati preliminari di uno studio prospettico randomizzato torinese.
Scheda Sintetica
Autore: Antonio Campanella
Relatore: Mauro Rinaldi
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Corso di Specializzazione in Cardiochirurgia
Data di Discussione: 04/07/2011
Voto: 70 cum laude
Disciplina: cardiochirurgia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Relatori: Laura Lergamasco
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: Azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino “Molinette”
Settori Interessati: Cardiochirurgia, Cardiologia, Chirurgia Vascolare
Descrizione:
La rivascolarizzazione chirurgica è il gold-standard per pazienti con malattia coronarica. Il prelievo endoscopico della vena grande safena(VGS) riduce il rischio di infezioni ed altre complicanze di ferita dell’arto inferiore, il dolore post-operatorio, la degenza ospedaliera, incrementa la soddisfazione del paziente, con evidente vantaggio estetico e di risorse.Sono controversi i benefici a lungo termine. Abbiamo,quindi,avviato uno studio monocentrico,prospettico,randomizzato,tra prelievo endoscopico e convenzionale della VGS, in pazienti con indicazione chirurgica elettiva di bypass aorto-coronarico isolato.Il prelievo endoscopico della VGS risulta essere la metodica più efficace nel garantire la migliore libertà da complicanze della ferita chirurgica,con piena soddisfazione dei pazienti.In entrambi i gruppi,non registrati finora eventi cardiaci avversi.
Grado di Innovazione:
a mio giudizio, perticolarmente innovativa in quanto espone una tecnica mininvasiva nel campo della cardiochirurgia e non solo, che, al giorno d’oggi, risulta essere ancora largamente sottostimata e sottoutilizzata sia in Italia che in Europa, contrariamente agli USA, ravvivando interesse e benefici estesi di una procedura chirurgica di assoluta avanguardia.
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Search for heavy particles decaying into pi+pi-psi(2S) produced in e+e- collisions with Initial State Radiation.
Scheda Sintetica
Autore: Stefano Zambito
Relatore: Fabrizio Bianchi
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso: Laurea Spec. in Fisica delle Interazioni Fondamentali
Data di Discussione: 19/07/2011
Voto: 110
Disciplina: Fisica delle Particelle
Tipo di Tesi: Sperimentale - di Ricerca
Lingua: Inglese
Grande Area: Area Scientifica
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: Istituto Nazionale Fisica Nucleare (INFN, ITA), SLAC National Accelerator Laboratory (SLAC, USA).
Settori Interessati: fisica terorica, fisica sperimentale, ricerca scientifica
Descrizione:
In this dissertation, we outline the appropriate theoretical framework for describing the recent experimental results about charmonium spectroscopy. We analyze a data sample of 520.87 fb-1 collected by the BABAR detector during the years 1999-2008. We select Initial State Radiation (ISR) events e+e- -> pi+pi-psi(2S), where the psi(2S) -> pi+pi-J/psi with the J/psi -> l+l- and psi(2S) -> l+l-. We study the invariant mass spectrum of the pi+pi-psi(2S) system, to search for 1-- vector-like states such as the Y(4360) observed for the first time by the BABAR experiment and the Y(4660) observed by the BELLE experiment. We finally measure the energy-dependent cross-section for the the exclusive process e+e- -> pi+pi-psi(2S), from threshold to 6 GeV CM energy.
Grado di Innovazione:
La tesi si basa su un lavoro di ricerca originale ed affascinante. Nello specifico, mi sono occupato di un argomento all’avanguardia, la ricerca di stati esotici del quarkonio, che negli ultimi anni è diventato di primario interesse in campo scientifico, come testimoniato dal sorprendente numero di pubblicazioni di rilievo, tutt’ora in costante crescita.
Tale lavoro si è svolto nell’ambito dell’esperimento BaBar, esplicitamente citato nel Premio Nobel per la Fisica 2008. Ho avuto modo di misura ...
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L’emorragia intracranica nei pazienti in trattamento anticoagulante orale o antiaggregante: determinanti della mortalità e della disabilità alla dimissione ospedaliera
Scheda Sintetica
Autore: Alessia Giraudo
Relatore: Paolo Cavallo Perin
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 22/03/2011
Voto: 110
Disciplina: Medicina Interna
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
Le emorragie intracraniche rappresentano una temuta complicanza della terapia anticoagulante orale e della terapia antiaggregante piastrinica. Scopo del nostro studio è quello di individuare: la mortalità intraospedaliera, la disabilità alla dimissione ospedaliera (misurata attraverso la scala di Rankin modificata) e i fattori (anamnestici, radiologici e di laboratorio) determinanti la mortalità intraospedaliera e la disabilità alla dimissione, nei pazienti con emorragia intracranica in corso di terapia anticoagulante orale o antiaggregante piastrinica al momento dell’evento.