Schede sintetiche

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Preservazione dei nervi intercostobrachiali nella dissezione ascellare per il carcinoma mammario primitivo: esiti sensitivi e funzionali

Scheda Sintetica

Autore: Elisa Cassina
Relatore: Piero Sismondi
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 12/10/2006
Voto: 102
Disciplina: Ginecologia
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Analisi delle sequele sensitive e funzionali in due gruppi di pazienti affette da carcinoma mammario, sottoposte a dissezione ascellare radicale suddivise in due gruppi in base alla conservazione (18 pazienti) o sezione (15 pazienti) dei nervi intercostobrachiali, attraverso l’utilizzo di un questionario valutativo.

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Nuovi marcatori sierologici nelle malattie infiammatorie dell’intestino: ruolo degli anticorpi anti-glicani nella diagnosi differenziale

Scheda Sintetica

Autore: Daniele Simondi
Relatore: Mario Rizzetto
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 12/10/2006
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Gastroenterologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Le malattie infiammatorie intestinali (IBD) sono patologie croniche di causa ancora sconosciuta, comprendenti innanzitutto la malattia di Crohn (MC)e la rettocolite ulcerosa (RCU). La diagnosi di IBD e la differenziazione tra MC e RCU vengono effettuate con la valutazione di caratteristiche cliniche, laboratoristiche, radiologiche, endoscopiche, istopatologiche e sierologiche.Recenti studi hanno riportato la scoperta e l’iniziale valutazione di tre nuovi anticorpi anti-glicani, denominati ALCA, ACCA e AMCA.
In quanto marcatori sierologici, si configurano come strumenti diagnostici non invasivi e potrebbero essere importanti anche per una maggiore comprensione dell’immunopatogenesi delle IBD. Nel nostro studio ne abbiamo quindi valutato l’accuratezza diagnostica ed il significato prognostico su una popolazione di pazienti ambulatoriali.

Grado di Innovazione:
La tesi risulta innovativa in quanto valuta una serie di anticorpi la cui individuazione è stata riportata per la prima volta in letteratura due anni fa ed il cui effettivao significato clinico era ancora da valutare.

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L’intervallo QT e la variabilità della frequenza cardiaca nell’ipertensione arteriosa

Scheda Sintetica

Autore: Valentina Perni
Relatore: Franco Veglio
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 12/10/2006
Voto: 102
Disciplina: Medicina Interna
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: medico

Descrizione:
Questo studio è stato condotto su una popolazione di pazienti ipertesi non in terapia utilizzando la registrazione elettrocardiografica 24 ore al fine di determinare la variabilità della frequenza cardiaca e la durata dell’intervallo QT. Dalla letteratura si evince che l’allungamento dell’intervallo QT e la riduzione della variabiità della frequenza cardiaca costituiscono dei fattori di rischio di morte improvvisa nei soggetti ipertesi.
Il presente studio dimostra che in un sottogruppo di pazienti ipertesi coesistono il prolungamento dell’intervallo QT e la riduzione della variabilità della frequenza cardiaca, anche in assenza di cardiopatia ipertensiva.

Grado di Innovazione:
A mio parere si tratta di una tesi innovativa in quanto ha avuto come oggetto un’associazione precedentemente poco studiata,ma che potrebbe essere utile nella valutazione del rischio cardiovascoalre dei pazienti ipertesi. Il tipo di test utilizzato è inoltre di facile applicazione.

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Noradrenalina versus Terlipressina nel trattamento dei pazienti affetti da cirrosi epatica e sindrome epatorenale. Studio prospettico randomizzato controllato

Scheda Sintetica

Autore: Simone Ceretto
Relatore: Mario Rizzetto
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 12/10/2006
Voto: 102
Disciplina: Gastroenterologia ed Epatologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Gastroenterologia ed Epatologia, Radiologia interventistica, Trapianto di fegato, Nefrologia

Descrizione:
La sindrome epatorenale (SER) è una temibile complicanza della cirrosi epatica a prognosi infausta (sopravvivenza media:6 mesi nella SER di tipo 2; 14 giorni nella SER di tipo 1). Tra le diverse opzioni terapeutiche,la terlipressina rappresenta a oggi il gold-standard.Recentemente è stato suggerito che l’utilizzo di farmaci vasocostrittori ad attività alfa-adrenergica,e in particolare della noradrenalina,possa essere una valida alternativa.Tuttavia non sono stati finora pubblicati studi che abbiano confrontato i due tipi di vasocostrittori.Lo studio presentato in questa tesi si propone di confrontare i due tipi di trattamento nei pazienti affetti da sindrome epatorenale di tipo 1 e di tipo 2,essendo la noradrenalina un farmaco più economico e maggiormente disponibile della terlipressina.

Grado di Innovazione:
La tesi risulta innovativa in quanto,in assenza di letteratura a riguardo,supporta l’uso della noradrenalina nel trattamento della sindrome epatorenale,essendo questa sicura ed efficace quanto la terlipressina,ma più economica e maggiormente disponibile

 
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