Schede sintetiche

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PubbliTesi - La Tesi
Significato e limiti dell’impiego del CA 19-9 come marcatore neoplastico nel diabete mellito: studio su un’ampia casistica di pazienti affetti da diabete mellito

Scheda Sintetica

Autore: Manuela Valle
Relatore: Mariella Trovati
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 26/07/2007
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Medicina Interna
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Ricerca medica

Descrizione:
Abbiamo desiderato approfondire il significato ed i limiti dell’impiego del CA 19-9 nel diabete, verificando la relazione esistente tra CA 19-9, scompenso metabolico, patologia non neoplastica e neoplastica, nonché la eventuale reversibilità dell’incremento del marcatore con il miglioramento del compenso glicemico.
Lo studio ha considerato un gruppo di 725 pazienti affetti da diabete mellito e sottoposti a ricovero in Day Hospital per differenti motivazioni cliniche, riconducibili a scompenso metabolico e/o a sospetto di patologia neoplastica e non neoplastica. Il 14% dei pazienti studiati presentava valori di CA 19-9 >37 U/ml; il diabete era presente da solo nel 54% dei casi, mentre nel 25% dei casi erano presenti patologie di natura non neoplastica e nel 21,2% di natura neoplastica, pancreatica o extrapancreatica; il CA 19-9 non correlava con la HbA1c né nella popolazione totale di pazienti diabetici né nei soggetti in cui non sono state riscontrate altre patologie -oltre al diabete ...

Grado di Innovazione:
I nostri risultati confermano quelli osservati in Letteratura sul non infrequente incremento del CA 19-9 nella popolazione diabetica, portando l’esperienza di una casistica italiana. Per la prima volta in letteratura, si dimostra la reversibilità dell’incremento del CA 19-9 nei pazienti affetti da solo diabete mellito con il miglioramento del compenso glicemico, pur in mancanza di una correlazione tra CA 19-9 e HbA1c.

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Caratterizzazione clinica del VEGF, IL-6 e IGF-1 sierici in pazienti affetti da tumore del colon-retto

Scheda Sintetica

Autore: Elisa Bellini
Relatore: Luigi Dogliotti
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 26/07/2007
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Oncologia
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
La gestione dei pazienti affetti da tumore del colon-retto è radicalmente mutata negli ultimi anni; l’introduzione in clinica di nuovi farmaci citostatici e le cosiddette “target therapies” hanno mutato consistentemente l’andamento di tale neoplasia.
Solo l’approfondimento della conoscenza dei singoli meccanismi che portano alla proliferazione e sopravvivenza in ambienti ostili dei cloni tumorali ci permetterà di scegliere i bersagli da colpire per bloccarne la crescita. Scopo dello studio è valutare l’utilità clinica dei tre analiti circolanti VEGF, IL-6 ed IGF-1 ed identificare eventuali correlazioni fra la loro espressione e le caratteristiche della neoplasia.

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Problematiche di interesse riabilitativo nel paziente affetto da melanoma. Casistica clinica

Scheda Sintetica

Autore: Chiara Scavino
Relatore: Maria Grazia Bernengo
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 26/07/2007
Voto: 107
Disciplina: Malattie cutanee e veneree/Riabilitazione e Rieducazione funzionale
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
In questi ultimi anni si è assistito ad un progressivo intensificarsi dell’intervento riabilitativo in campo oncologico, legato sia all’aumento della sopravvivenza dei pazienti, sia alla ricerca del miglioramento della qualità di vita. Scopo di questo lavoro è stato analizzare le caratteristiche cliniche, riabilitative e di follow-up di un gruppo di 51 pazienti affetti da melanoma inviati al servizio S.C.D.O. di Recupero e Rieducazione Funzionale dell’Azienda ospedaliera S. Giovanni Battista di Torino (direttore Dr.ssa M. P. Schieroni), dagli specialisti della Sezione di Dermatologia Oncologica- S.C.D.U. Dermosifilopatia 2 dell’Università di Torino, diretta dalla Prof. M.G. Bernengo nel periodo compreso tra gennaio 2002 e gennaio 2007.

Grado di Innovazione:
A mio parere, vista la scarsa presenza in letteratura di lavori inerenti il recupero e la riabilitazione, la tesi risulta innovativa proprio in merito ai dati raccolti.

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Approccio multimodale al trattamento della litiasi intraepatica:studio della nostra casistica e review della letteratura

Scheda Sintetica

Autore: Nicoletta Sveva Pipitone Federico
Relatore: Antonio Robecchi
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 26/07/2007
Voto: 110
Disciplina: Chirurgia Generale
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Ad un excursus relativo alla litiasi intraepatica (definizione, epidemiologia, classificazione, eziopatogenesi, clinica, diagnosi, aspetti anatomopatologici, correlazione tra litiasi intraepatica e carcinogenesi e trattamento), segue lo studio analitico di una casistica di 51 pazienti il cui obiettivo è quello di valutare e confrontare i differenti tipi di trattamento in corso di epatolitiasi, focalizzando in special modo l’attenzione su quello chirurgico e radiologico interventistico.

Grado di Innovazione:
Ritengo la mia tesi particolarmente innovativa relativamente al capitolo che tratta della stretta correlazione fra litiasi intraepatica e carcinogenesi, dimostrata poi dallo studio stesso.

 
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