Schede sintetiche

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Il linfoma diffuso a grandi cellule B nel paziente giovane a prognosi sfavorevole. Valutazione dell’efficacia e sicurezza a lungo termine di una immunochemioterapia dose-dense ed intensificata con autotrapianto di cellule staminali e sua correlazione con l’espressione immunofenotipica valutata con “Tissue Microarrays”

Scheda Sintetica

Autore: Chiara Frairia
Relatore: Mario Boccadoro
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 14/10/2008
Voto: 110
Disciplina: Ematologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Ematologia, Anatomia patologica, Oncologia, farmacologia

Descrizione:
IL DLBCL costituisce il 30-40% dei linfomi non Hodgkin, ha un andamento aggresssivo e nei pazienti giovani a prognosi sfavorevole resta ancora da definire il miglior trattamento; l’associazione di Rituximab (MoAb anti CD-20) a chemioterapie con dosi ravvicinate (dose-dense) ed alte dosi (dose-intensity), insieme ad una miglior conoscenza biologica, sembrano migliorarne l’outcome. Nel nostro studio di fase II sono stati arruolati 120 pazienti (età < 61 anni, aa-IPI 2-3) e trattati in prima linea con lo schema R-MegaCEOP+R-MAD+BEAM con ASCT. In immunistochimica i casi sono stati classificati come GCB o non-GCB. A 5 anni si osservano OS 80% e FFS 75%. Il 25% circa dei pazienti tuttavia anche con questi schemi intensivi non risponde alle terapie; soprattutto questi pazienti potrebbero giovarsi di terapie più aggressive modulate sui risultati degli studi biologici.

Grado di Innovazione:
A mio giudizio la tesi risulta particolarmente innovativa in quanto tratta di una neoplasia con incidenza in costante aumento e per la quale non è ancora definita la terpia ottimale. Il nostro studio ha ottenuto risultai incoraggianti, con buone sopravvivenze nonostante il subset di pazienti trattato fosse a prognosi infausta.

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Risultati a distanza sul sistema neuroendocrino del trattamento del medulloblastoma in eta’ pediatrica

Scheda Sintetica

Autore: Eleonora Adriana Di Maio
Relatore: Luca Cordero di Montezemolo
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 14/10/2008
Voto: 99
Disciplina: Pediatria
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
La mia tesi verte sui risultati a distanza sul sistema neuroendocrino del medulloblastoma che rappresenta il 20-23% di tutti i tumori cerebrali in età pediatrica.
Si è visto che in tutti i casi riportati c’è un ridotto accrescimento staturale in un periodo variabile tra 1,5 e 4,5 anni.
Per quanto riguarda la pubertà nelle femmine due casi presentano menarca prima della diagnosi di MB, gli altri sono prepuberi all’epoca della diagnosi di tumore. Lo studio della tiroide ha rilevato casi di ipotiroidismo,rari, e di eutiroidismo,inoltre si è riscontrato in un solo caso un nodulo di dimensioni ridotte.
Nei pazienti, in terapia con GH si è visto che la densità ossea risulta conforme con l’età. Un solo caso di osteopenia e osteoporosi prima della terapia con ormone della crescita.
Si evidenziano due casi di eccesso ponderale.
Conclusioni: Con l’aumento del numero dei bambini sopravvissuti al tumore cerebrale che raggiungono l’età adulta è essenziale conoscere gli effetti a lungo termin ...

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Analisi citogenetica-molecolare in 53 pazienti con quadro clinico complesso

Scheda Sintetica

Autore: Cristina Molinatto
Relatore: Margherita Cirillo Silengo
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 14/10/2008
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Pediatria
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria

Descrizione:
Analisi array-CGH in pazienti pediatrici con ritardo mentale isolato/sindromico.

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Ruolo della Semaforina 3E nella progressione tumorale

Scheda Sintetica

Autore: Andrea Camperi
Relatore: Isabelle Perroteau
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso: Laurea Spec. in Scienze Biomolecolari
Data di Discussione: 08/10/2008
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Scienze Biologiche
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Relatori: Luca Tamagnone
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Scientifica
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: IRCC, Candiolo

Descrizione:
Le semaforine sono state identificate inizialmente come costituenti del complesso sistema di regolazione responsabile del direzionamento delle cellule neuronali durante lo sviluppo del sistema nervoso centrale. Recentemente alcuni studi hanno evidenziato come molte proteine appartenenti a questa famiglia possano influenzare la progressione tumorale attraverso la promozione o l’inibizione di processi quali la neoangiogenesi, la sopravvivenza delle cellule tumorali e la formazione di metastasi.
La semaforina 3E è overespressa nell’uomo in alcuni tumori molto aggressivi ed è stato osservato che un elevato livello di espressione di questa proteina correla positivamente con il potenziale metastatico di numerose linee cellulari tumorali.
Il mio studio si è focalizzato sulla caratterizzazione in vitro e in vivo degli effetti funzionali di due isoforme di Sema3E su cellule endoteliali e su cellule tumorali.

 
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