Schede sintetiche
Tutte le Schede per data decrescente di discussione (suddivisione per Area, nei sottomenù)
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La sindrome nefrosica difficile nel bambino: nuovi meccanismi immunologici e prospettive terapeutiche
Scheda Sintetica
Autore: Roberta Camilla
Relatore: Pier Angelo Tovo
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 11/07/2006
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Nefrologia pediatrica
Tipo di Tesi: Sperimentale e di Ricerca
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
Scopo della tesi è rivedere, alla luce delle recenti conoscenze in campo immunologico, la patogenesi e la terapia della sindrome nefrosica dell’infanzia. E’ stata descritta la casistica dei pazienti affetti da sindrome nefrosica seguiti presso la Divisione di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino negli ultimi dieci anni, focalizzando l’attenzione in particolare sui pazienti che si sono rivelati difficili da trattare. Sono inoltre stati indagati in chiave sperimentale i meccanismi immunologici attivati nei linfociti T CD4+ circolanti, con particolare riguardo al fattore trascrizionale NF-kB e allo switch proteasoma-immunoproteasoma. Sono infine stati analizzati i primi risultati del trattamento con un farmaco anti-retrovirale, inibitore delle proteasi (saquinavir), che studi della Cattedra di Pediatria hanno recentemente segnalato come agente inibitore dell’attività proteasomica.
Grado di Innovazione:
La tesi ha studiato alcuni aspetti mai indagati dell’attivazione del sistema proteasomico ed immunoproteasomico ed ha permesso di mettere in luce nuovi aspetti patogenetici e di intravedere nuove possibilità di terapia dei casi di sindrome nefrosica di difficile controllo in età pediatrica.
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Basi cellulari del meccanismo d’azione del risedronato
Scheda Sintetica
Autore: Stefania Di Bella
Relatore: Giovanni Carlo Isaia
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 10/07/2006
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Medicina Interna
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
In questo lavoro ci siamo occupati di studiare il meccanismo dell’osteoclastogenesi spontanea (ovvero in assenza di fattori di crescita come M-CSF e RANKL) in vitro ponendo attenzione al ruolo dell’eventuale aumentato output midollare di precursori differenziati in senso osteoclastico e della produzione di RANKL, OPG e TNFα in colture di PBMC isolati da pazienti affette da osteoporosi postmenopausale e di controlli sani; di valutare la produzione di TNFα da parte di PBMC circolanti e di analizzare il ruolo dei linfociti nell’indurre la formazione di osteoclasti a partire da monociti CD14+ in vitro. Successivamente ci siamo occupati di individuare i possibili meccanismi d’azione del risedronato a livello cellulare prendendo in considerazione la presenza di precursori circolanti, l’attività e la vitalità degli osteoclasti e la produzione di citochine dopo tre mesi di assunzione in vivo senza supplemento di calcio e vitamina D.
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Epidemiologia del carcinoma epatocellulare in un’area del sud Piemonte dal 1995 al 2005
Scheda Sintetica
Autore: Cinzia Garnero
Relatore: Paolo Cavallo Perin
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Medicina e Chirurgia (V.O.)
Data di Discussione: 10/07/2006
Voto: 110
Disciplina: Medicina Interna
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Autori: Paola Cena, Elena Migliore, Luigi Fenoglio
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Gastroenterologia, Oncologia
Descrizione:
Secondo stime dell’OMS l’incidenza dell’HCC è destinata ad aumentare nei prossimi 15 anni. Abbiamo quindi voluto valutare se anche nel cuneese in linea con l’andamento nazionale si sono verificati cambiamenti di incidenza, di esposizione ai diversi fattori di rischio e modificazioni della sopravvivenza. Sono state analizzate 749 cartelle cliniche di pazienti afferiti c/o ASO S.Croce e Carle di Cuneo da gennaio ’95 a dicebre ’00 per un totale di 304 pazienti. L’intero arco di studio è stato suddiviso in 2 periodi: 1995-2000; 2001-2005. Abbiamo registrato una lieve riduzione dell’incidenza dell’HCC nel secondo lustro rispetto al primo; una maggiore incidenza dei casi di HCC associati ad infezione da HCV rispetto quelli alcool relati senza dimostrare un aumento dei casi di HCC insorti su cirrosi HCV correlata. Al contrario abbiamo evidenziato un più sensibile aumento dei casi di HCC su cirrosi alcoolica. La sopravvivenza non si è modificata nel periodo in esame.
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La sostituzione di vescica dopo cistectomia: proposta di una nuova tecnica
Scheda Sintetica
Autore: Alberto Cugiani
Relatore: Dario Fontana
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 10/07/2006
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Urologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Descrizione:
Il Prof. Fontana nel 1999 ha ideato una nuova neovescica a forma di Y, di semplice e rapida esecuzione in quanto costruita con le suturatici meccaniche, senza l’impiego di tecniche anti-reflusso.
I risultati funzionali (massima capacità, pressione endovescicale alla massima capacità, frequenza minzionale, continenza) sono sovrapponibili a quelli di altre neovesciche. Bassissima è la percentuale di stenosi dell’anastomosi uretero-neovescicale (0.7% delle unità renali) e veloce il tempo di confezionamento della neovescica (tempo medio 90 minuti).
Sebbene i risultati fin qui ottenuti siano promettenti, un maggior follow-up è indispensabile per poter comprendere sempre meglio il potenziale di questa nuova tecnica.
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