Schede sintetiche

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PubbliTesi - La Tesi
Risultati dell’ablazione transcatetere in pazienti affetti da fibrillazione atriale non controllata con il trattamento farmacologico

Scheda Sintetica

Autore: Antonella Corleto
Relatore: Mara Morello
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 18/07/2006
Voto: 110
Disciplina: Cardiologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Relatori: Fiorenzo Gaita
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Con il presente studio si è voluto valutare l’efficacia delll’ablazione transcatetere con radiofrequenza in pazienti con le tre diverse tipologie di presentazione clinica della FA. Questo studio dimostra che l’ablazione transcatetere presenta una percentuale di effetti collaterali maggiori, di gran lunga inferiore rispetto a quella riportata dalla letteratura per i farmaci antiaritmici (2% vs 21-34%). Considerata l’alta efficacia di successo e la bassa percentuale di effetti collaterali dell’ablazione transcatetere dimostrata e soprattutto tenuto conto che tale procedura è stata effettuata su una popolazione di pazienti con FA refrattaria a tutti i farmaci antiaritmici, nasce il quesito se, anticipando il trattamento ablativo nelle fasi iniziali dell’evoluzione della FA, quando il substrato anatomico è meno alterato dalla patologia, non si possano ottenere risultati ancora migliori.

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Misura di flussi nel sistema cardiovascolare mediante RMN

Scheda Sintetica

Autore: Maria Cristina Marocco
Relatore: Rodolfo Bonamini
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Medicina e Chirurgia (V.O.), Orbassano
Data di Discussione: 17/07/2006
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Cardiologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Cardiologia, Radiodiagnostica

Descrizione:
La Risonanza Magnetica Cardiaca (CMR) permette una semplice e incruenta misurazione dei flussi in varie parti del sistema cardiovascolare, mediante l’impiego di sequenze cosiddette “Phase Contrast”. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare, in un gruppo di pazienti con varie patologie cardiovascolari, l’utilità e la fattibilità delle determinazioni flussimetriche con CMR. Tutti i 60 pazienti sono stati studiati con CMR, presso l’Ospedale “Molinette” di Torino; è stata utilizzata un’apparecchiatura da 1 T e una bobina multicanale “TorsoPA”. Per lo studio flussimetrico sono state impiegate sequenze “Phase Contrast” (PC). In 34 pazienti sono stati predisposti due protocolli per il confronto dei risultati della CMR con quelli di un’altra tecnica flussimetrica di riferimento. I restanti 26 pazienti sono stati studiati esclusivamente con CMR.

Grado di Innovazione:
Una casistica di pazienti (studiati con CMR per la misura di flussi) certamente unica nel suo genere nella realtà Piemontese.

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Farmacogenetica del carcinoma del polmone: possibili contributi alla definizione della prognosi e alla predizione della risposta alla chemioterapia

Scheda Sintetica

Autore: Giorgia Mandrile
Relatore: Mario De Marchi
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 17/07/2006
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Genetica Medica
Tipo di Tesi: di Ricerca
Altri Relatori: Prof. Giorgio Scagliotti (Oncologia Polmonare ASO S. Luigi Gonzaga Orbassano (TO))
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Valutazione del ruolo dei polimorfismi rs17955147:A>C nel gene XPD, rs17435395:A>G nel gene XRCC1, rs2279744:T>G nel gene MDM2 e un polimorfismo di lunghezza nella enhancer region del gene TS (allele 3R, Gene Bank Accession Number: AF127520; allele 2R, Gene Bank Accession Number: AF127519) nel modulare la risposta alla chemioterapia (con e senza platino) in 426 pazienti con carcinoma del polmone (SCLC E NSCLC). Dall’analisi multivariabile è emersa: il genotipo AA di XRCC1 è associato a maggior sopravvivenza, in particolare dopo terapia con platino; l’associazione tra il polimorfismo in XPD e la sopravvivenza è stata smentita, come in altri studi recenti. Il genotipo 3R/3R di TSER è associato a minor tossicità della terapia; il genotipo di MDM2 non influenza la risposta alla terapia ma sembra implicato nel rischio di sviluppare il carcinoma.

Grado di Innovazione:
a mio giudizio questo lavoro si inserisce in una linea di studi sviluppata a livello internazionale da pochi anni, volta ad individualizzare la chemioterapia per ogni paziente. E’ già stato studiato il ruolo dei polimorfismi nei geni del riparo del DNA, mentre sul ruolo nel carcinoma del polmone del polimorfismo del gene MDM2, scoperto nel 2004 e valutato in questa tesi, vi è solo uno studio su polpolazione cinese. Inoltre sono pochi i lavori in letteratura che abbiano una numerosità buona come ...

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Applicazione clinica di un nuovo algoritmo diagnostico in pazienti con nodulo tiroideo citologicamente indeterminato

Scheda Sintetica

Autore: Francesca Garino
Relatore: Fabio Orlandi
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 17/07/2006
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Relatori: Guido Gasparri
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Endocrinologia, Oncologia, Anatomia Patologica

Descrizione:
Obiettivo di questo studio è valutare un pannello di molecole e verificare se il loro impiego combinato sia in grado di migliorare l’accuratezza diagnostica dell’esame citoaspirato (FNAB) nei casi di “neoformazione follicolare” e poter rappresentare quindi un valido test diagnostico idoneo a essere introdotto nella pratica clinica accanto all’esame citologico convenzionale. Tra le numerose molecole disponibili, ne abbiamo selezionate cinque (galectina-3, HBME-1, tireoperossidasi, citocheratina-19 e cheratansolfato), sulla base non solo della loro già dimostrata sensibilità e specificità, ma anche in considerazione della loro applicabilità clinica, garantita dalla semplicità di identificazione con tecniche immunocitoistochimiche, appannaggio di ogni laboratorio, nonché dal basso costo.

Grado di Innovazione:
Secondo me i risultati di questo studio possono fornire al clinico un importante strumento diagnostico, a basso costo e di agevole interpretazione, capace di ottimizzare il management del paziente portatore di patologia nodulare tiroidea. La disponibilità di un algoritmo finalizzato a migliorare l’accuratezza diagnostica dell’esame citoaspirato è certamente in grado di ridurre il numero di interventi chirurgici per patologia benigna e di consentire un tempestivo trattamento dei tumori maligni in ...

 
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