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PubbliTesi - La Tesi
Nulli gentium mitiores placuisse poenas (Liv. I, 28, 11): i Romani e l’esercizio della clemenza in Livio (libri I-V)

Scheda Sintetica

Autore: Elisa Della Calce
Relatore: Ermanno Malaspina
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Dipartimento Studi umanistici
Corso: Laurea Magistrale in Filologia, letterature e storia dell’antichità
Data di Discussione: 18/03/2014
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Lingua e letteratura latina
Tipo di Tesi: Tesi di elaborazione
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Umanistica
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Il presente lavoro è incentrato sul concetto di “clemenza” quale emerge dai primi cinque libri delle Storie di Livio. Nell’arco della prima pentade, il sostantivo clementia ricorre solo in III, 2, 5 e in III, 58, 4; l’aggettivo clemens in I, 26, 8, mentre non vi sono attestazioni dell’avverbio clementer. Tuttavia, il numero esiguo di occorrenze non preclude la possibilità di studiare la “clemenza” come idea e come concetto. Essa, a prescindere dalla presenza della radice lessicale, è veicolata da una terminologia varia che, a sua volta, consente di delineare un articolato campo semantico, costituito da sostantivi (venia), aggettivi (mitis, placabilis), forme verbali attinenti alla sfera della remissione e del perdono (dono, condono, dimitto, parco, remitto). Al fine di indagare i patterns di distribuzione della “clemenza” nella prima pentade e di misurarne il grado di incidenza a seconda dei contesti di impiego e dei personaggi coinvolti, ho ripartito gli episodi in tre ambiti principa ...

 
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