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PubbliTesi - La Tesi
Verità e menzogna. Corrispondenze tra Thomas Mann e Gabriele d’Annunzio

Scheda Sintetica

Autore: Valeria Paola Zito
Relatore: Chiara Sandrin
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Lettere e Filosofia
Corso: Laurea Spec. in Culture Moderne Comparate - (Corso interateneo)
Data di Discussione: 06/03/2009
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Letteratura tedesca
Tipo di Tesi: di Ricerca
Altri Relatori: Giorgio Ficara
Lingua: Italiano, Tedesco
Grande Area: Area Umanistica
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Letteratura italiana, letteratura tedesca

Descrizione:
Nell’Impero Asburgico, come in Germania, D’Annunzio faceva parlare di sé, non soltanto come artista. Accanto alle sue produzioni, e talvolta anche in maggior misura, si diffondevano le voci sulle sue roboanti imprese. Tra l’odio, le canzonature e una latente curiosità, il personaggio-D’Annunzio, l’esteta, l’amante, il politico, il guerriero, si riconosceva come esempio dell’italianità, conferma di quegli stereotipi con cui da sempre s’identificava il popolo latino: a tratti nobile a tratti volgare, passionale, talvolta grottesco e tendente all’artificio. E costituiva un’icona e un monito per chi da questo modello d’uomo e d’artista intendeva distinguersi, come Thomas Mann.
Thomas Mann parlò molto d’Italia e molto poco di D’Annunzio. Eppure nell’Italia delle sue opere si riconosceva l’ombra di quel modello. D’Annunzio si presentava, nell’opera di Thomas Mann, una sorta di modello da non seguire, un non-modello. Riconoscere un interesse pare cosa da escludersi. Ma una relativa conoscenz ...

 
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