Schede sintetiche

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Pericardiectomia. Risultati immediati e a lungo termine

Scheda Sintetica

Autore: Elisabetta Petitti
Relatore: Fulvio Orzan
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Medicina e Chirurgia (V.O.)
Data di Discussione: 17/10/2007
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Cardiologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
La pericardite costrittiva è una cardiopatia infrequente ed è caratterizzata da una reazione fibrotica cronica e da un ispessimento, spesso calcifico, del pericardio; questo determina costrizione cardiaca, con compromissione del riempimento diastolico e sintomi e segni di scompenso cardiaco. La terapia medica, rappresentata dall’uso di diuretici, ha solamente un ruolo palliativo. La pericardiectomia è l’unico trattamento efficace della pericardite costrittiva, se attuato prima che le alterazioni patologiche di pericardio e miocardio e l’inevitabile aggravamento clinico rendano troppo elevate mortalità e morbilità, immediate e a distanza.

Grado di Innovazione:
A mio giudizio, particolarmente interessante perchè, ad oggi, non ci sono lavori e studi italiani che valutino i risultati della pericardiectomia, effettuata in pazienti affetti da pericardite costrittiva.

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Rame e infiammazione, stress ossidativo e alterazioni del metabolismo

Scheda Sintetica

Autore: Nadia Milanesio
Relatore: Gianfranco Pagano
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 17/10/2007
Voto: 107
Disciplina: Medicina Interna
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
I dati disponibili in merito alle associazioni tra rame e glicemia, lipidi plasmatici, ed aterosclerosi sono contrastanti. Il rame possiede attività sia anti-ossidante che pro-ossodante.
Lo scopo del nostro studio è quello di valutare le associazioni fra l’introito dietetico di rame e le variabili metaboliche e gli indici di flogosi.
Abbiamo eseguito uno studio trasversale per indagare le associazioni tra introito dietetico di rame e variabili metaboliche e la proteina C-reattiva ad alta sensibiltà (il hs-CRP) in una coorte di 1197 soggetti sani.
Risultati: la pressione arteriosa diastolica, la glicemia, il colesterolo totale ed LDL e l’acido urico si riducono significativamente dal terzile inferiore di assunzione di rame al tertile superiore. I valori sierici di hs-PCR invece aumentano. I risultati sono stati rivalutati in un modello di regressione multipla con aggiustamento per multipli confondenti ed hanno confermato la loro significatività.
La carenza marginale di rame è assoc ...

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Ipercortisolismo subclinico e Sindrome Metabolica. Ricerche personali in una popolazione di pazienti affetti da Diabete Mellito tipo 2

Scheda Sintetica

Autore: Elena Gamarra
Relatore: Emanuela Arvat
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 17/10/2007
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Endocrinologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
Studio sulla prevalenza di Ipercortisolismo Subclinico in pazienti affetti da DM tipo2 mediante utilizzo del cortisolo salivare notturno.

Grado di Innovazione:
Innovativa per quanto riguarda il dosaggio del cortisolo salivare notturno.

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La prevenzione dell’insufficienza renale indotta dai mezzi di contrasto in una popolazione ad alto rischio: risultati a 6 mesi

Scheda Sintetica

Autore: Mario Levis
Relatore: Lucia Mangiardi
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 17/10/2007
Voto: 108
Disciplina: Cardiologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si

Descrizione:
La nefrotossicità da mezzo di contrasto (CIN, Contrast Induced Nephropathy) è definita come un deterioramento della funzione renale caratterizzato da un aumento della creatinina di più del 25% o di più di 0,5 mg/dl in termini assoluti entro 72 ore dalla somministrazione del mezzo di contrasto. La CIN è di solito temporanea e la creatinina torna ai valori basali entro 15 giorni nel 75% dei casi. Nei cardiopatici sottoposti a procedure interventistiche coronariche l’incidenza di CIN varia in letteratura dal 3,3% al 25%. Scopo dello studio è stato quello di valutare l’incidenza della CIN in una popolazione di pazienti con elevato profilo di rischio cardiovascolare, avviata a procedura coronarografica dopo adeguata profilassi per l’insufficienza renale indotta dai mezzi di contrasto.

 
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