Esplosione nel sito nucleare di Marcoule in Francia

Una fornace è esplosa oggi nel sito nucleare per il trattamento delle scorie radioattive di Marcoule, nel sud della Francia, provocando la morte di una persona. Il portavoce del ministro degli interni, Pierre-Henry Brandet, ha asserito che fuori dalla fornace non c’è stata perdita di materiale radioattivo.

Altre quattro persone sono rimaste ferite di cui una molto gravemente dall’esplosione al sito Centraco, di proprietà della società Électricité de France (EDF), che si trova vicino al centro di ricerca nucleare di Marcoule. Fortunatamente i tre reattori nucleari UNGG Marcoule G1, G2, e G3, sono stati spenti rispettivamente nel 1968, 1980, e nel 1984, mentre un quarto reattore, il proptotipo a scopo dimostrativo Phénix, è stato spento nel 2010.

Un portavoce di EDF ha riferito che la fornace che è esplosa viene utilizzata per fondere scorie con radioattività a livelli che variano da bassi a molto alti. EDF non ha spiegato la causa dell’esplosione, ma ha detto che la contaminazione radioattiva è stata contenuta completamente all’interno della fornace.

L’impianto si trova nei comuni di Chusclan e Codolet, vicino a Bagnols-sur-Cèze nel dipartimento Gard nella regione della Côtes-du-Rhône (Coste-del-Rodano) a circa 30 chilometri da Avignone, ad 80 chilometri dalla costa mediterranea, ed a circa 250 chilometri dal confine con l’Italia.

La Francia è il paese che fa più affidamento sull'energia nucleare in tutto il mondo, e, dopo il disastro avvenuto a Fukushima, in Giappone, sta attualmente svolgendo stress test sui suoi 58 reattori nucleari tuttora in funzione.

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