Area Sanitaria
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Diana Nadina Baltatescu - Treatment beyond progression nel melanoma metastatico trattato con target therapy: studio retrospettivo monocentrico.
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Treatment beyond progression nel melanoma metastatico trattato con target therapy: studio retrospettivo monocentricoScheda Sintetica
Autore: Diana Nadina Baltatescu
Relatore: Pietro Quaglino
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Medicina e Chirurgia (V.O.)
Data di Discussione: 07/11/2023
Voto: 103
Disciplina: DERMATOLOGIA
Tipo di Tesi: SPERIMENTALE
Lingua: ITALIANO
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: SiDescrizione:
Background:
L’introduzione della terapia target ha portato a considerevoli miglioramenti nella sopravvivenza dei pazienti affetti da melanoma metastatico con mutazione BRAF V600, ma sono tuttora carenti le specifiche indicazioni sul management e sulla migliore sequenza di trattamento nel paziente dopo la progressione di malattia.
Metodi:
Sono stati raccolti in maniera retrospettiva i dati di 204 pazienti dal 2011 al 2022, presso la Dermatologia U dell’Ospedale San Lazzaro di Torino, con lo scopo di analizzare in real- life i pazienti che hanno eseguito in qualsiasi step del loro iter terapeutico (come adiuvante, o come prima, seconda, terza o quarta linea) una terapia target (TT), andando ad inquadrare un sottogruppo di 33 pazienti che hanno proseguito la terapia target dopo una prima progressione (target beyond progression - TBP). Un ulteriore obiettivo dello studio è stato comprendere se vi sia una differenza, in termini di sopravvivenza, nell’ iniziare con la terapia target e pas ...Grado di Innovazione:
A MIO GIUDIZIO, SI TRATTA DI UN LAVORO CHE MOSTRA IN REAL-LIFE IL VERO IMPATTO DELLA TARGET THERAPY SUL PAZIENTE CON MELANOMA METASTATICO, CON UN’OTTIMA NUMEROSITA’ (204 PAZIENTI TOTALI) -
Melissa Savioli - Prevenzione e diagnosi precoce del tumore della prostata: dalla promozione di un corretto stile di vita all’identificazione di potenziali biomarcatori circolanti.
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Prevenzione e diagnosi precoce del tumore della prostata: dalla promozione di un corretto stile di vita all’identificazione di potenziali biomarcatori circolantiScheda Sintetica
Autore: Melissa Savioli
Relatore: Chiara Riganti
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi
Corso: Lurea Magistrale in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana
Data di Discussione: 18/04/2023
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana
Tipo di Tesi: Tesi Sperimentale
Altri Relatori: Giovanna Chiorino
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
In Collaborazione con: Fondazione Edo ed Elvo Tempia
Settori Interessati: prevenzione primaria, diagnosi precoce, screening, ricerca oncologica, alimentazioneDescrizione:
Tra i fattori di rischio modificabili per il tumore della prostata (PCa), un ruolo importante viene attribuito allo stile di vita, principalmente all’attività fisica e all’alimentazione. In questo studio emerge che un miglior stile di vita determina un effetto protettivo sul rischio di PCa. In particolare, l’attività fisica, un BMI adeguato, il consumo di caffè e una dieta ricca di alimenti vegetali e integrali contribuiscono a prevenire il PCa. Per quanto riguarda la diagnosi del PCa, il dosaggio del PSA rappresenta il primo esame diagnostico che viene effettuato. Tuttavia, a causa del suo basso valore predittivo positiva risulta necessario identificare nuovi biomarcatori che migliorino il percorso diagnostico del tumore. I risultati dello studio dimostrano che valutare i livelli di miRNA e sfingolipidi nel plasma migliora il potenziale predittivo del PSA, riducendo risonanze e biopsie non necessarie.Grado di Innovazione:
A mio parere il progetto di tesi risulta particolarmente innovativo in quanto affianca una parte prettamente sperimentale legata all’analisi dei biomarcatori circolanti ad una parte più osservazionale legata alla compilazione dei questionari. -
Luca Viotto - Il ruolo del microbiota intestinale nella sclerosi multipla: studio preliminare sugli effetti della terapia con dimetilfumarato
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Il ruolo del microbiota intestinale nella sclerosi multipla: studio preliminare sugli effetti della terapia con dimetilfumaratoScheda Sintetica
Autore: Luca Viotto
Relatore: Marinella Clerico
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche
Corso: Laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 22/10/2020
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Neurologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: SiDescrizione:
Nel corso dell’ultimo decennio, è diventato evidente come il microbiota umano svolga un ruolo fondamentale in molte fasi della vita dell’individuo, dallo sviluppo neurologico e immunitario al mantenimento della corretta omeostasi nell’organismo. In particolare, il microbiota intestinale è stato intensamente studiato e la sua composizione è stata correlata a varie patologie neurologiche, tra cui la sclerosi multipla. In questo ambito, la ricerca si è finora concentrata sullo studio delle correlazioni tra microbiota intestinale e la predisposizione allo sviluppo della malattia o la progressione di questa, con poca attenzione dedicata allo studio delle potenziali interazioni presenti tra microbiota intestinale e terapie farmacologiche. Con questo studio preliminare, abbiamo voluto iniziare a coprire questa lacuna dalle possibili importanti implicazioni nella gestione della malattia.Grado di Innovazione:
A mio giudizio, innovativa per l’utilizzo di sequenziamenti genici omnicomprensivi del microbiota intestinale in congiunto ad analisi delle abitudini alimentari per verificare l’effetto di un farmaco modificante il decorso della malattia sullo stesso. -
Cinzia Isabello - Professionisti sanitari e pandemie: valutazione del distress psicologico correlato all’emergenza Covid-19 negli operatori della salute mentale dell’AslTo3.
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Professionisti sanitari e pandemie: valutazione del distress psicologico correlato all’emergenza Covid-19 negli operatori della salute mentale dell’AslTo3Scheda Sintetica
Autore: Cinzia Isabello
Relatore: Sara Carletto
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie
Data di Discussione: 23/03/2022
Voto: 110 cum laude
Disciplina: TERAPIA E RIABILITAZIONE PSICHIATRICA
Tipo di Tesi: Tesi di Ricerca
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: SiDescrizione:
La pandemia da Covid-19 ha comportato drammatiche perdite in termini di decessi, economie al collasso e salute mentale deteriorata; ciò sia nella popolazione generale che tra i sanitari. Tale situazione, potrebbe aver gravato ulteriormente sui professionisti della salute mentale, già normalmente impegnati a gestire situazioni articolate e un’utenza fragile e complessa. Gli obiettivi dello studio condotto, erano di valutare la prevalenza dei sintomi di stress post traumatico, ansia e depressione correlati all’emergenza in tale coorte di professionisti, oltre a possibili associazioni tra disagio emotivo, carico traumatico preesistente, variabili sociodemografiche, occupazionali e di esposizione al Covid-19. Quanto emerso mostra come questa coorte presenti livelli di distress da moderati a gravi che la pandemia potrebbe aver esacerbato. -
Irene Pomero - Indici prognostici nella Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF). Confronto tra GAP e TORVAN: studio di coorte.
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Indici prognostici nella Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF). Confronto tra GAP e TORVAN: studio di coorte.Scheda Sintetica
Autore: Irene Pomero
Relatore: Carlo Albera
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 07/07/2021
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Malattie dell’Apparato Respiratorio
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Relatori: Giulia Verri
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: SiDescrizione:
Nell’ambito della coorte analizzata, il GAP index è risultato più accurato del TORVAN nella predizione della mortalità ed è quindi possibile ed auspicabile un suo più assiduo utilizzo nella pratica clinica. -
Francesco Antonio Siciliano - L’evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: Attuazione del nuovo modello organizzativo del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS di Bergamo.
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L’evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: Attuazione del nuovo modello organizzativo del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS di BergamoScheda Sintetica
Autore: Francesco Antonio Siciliano
Relatore: Giovanni Tafuni
Università: Università degli Studi di Milano
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione
Data di Discussione: 18/07/2019
Voto: 109
Disciplina: Management sanitario
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Settori Interessati: Settore sanitarioDescrizione:
Questa tesi affronta le fasi attuative del modello organizzativo adottato nel Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS di Bergamo a seguito della Legge Regionale 11 agosto 2015 n. 23.
Partendo dalle scelte dettate dal piano di organizzazione aziendale strategico, lo studio prende in esame l’organizzazione delle articolazioni territoriali dipartimentali, con particolare riguardo al contingente nel profilo di tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, con l’obiettivo di giungere a un’ipotesi attuativa del nuovo modello organizzativo, anzitutto in termini di distribuzione di risorse umane, ma anche di definizione del quadro degli incarichi professionali e dei processi programmatori, con valutazione del bilancio della nuova organizzazione a un anno di distanza dalla sua messa a regime.Grado di Innovazione:
Questo studio ha permesso di individuare e testare un metodo analitico utile a orientare le scelte manageriali necessarie all’attuazione di un riassetto organizzativo, con particolare riferimento alle scelte allocative e gestionali delle risorse umane, consentendo di valutare e confrontare l’organizzazione prima e dopo il riassetto. -
Alessia Lucia Daverio - Trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente dopo 24 dosi di Natalizumab: LO STUDIO TY-STOP 2.
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Trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente dopo 24 dosi di Natalizumab: LO STUDIO TY-STOP 2Scheda Sintetica
Autore: Alessia Lucia Daverio
Relatore: Marinella Clerico
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Medicina e Chirurgia (V.O.), Orbassano
Data di Discussione: 22/10/2020
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Neurologia
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: SiDescrizione:
Il Natalizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato ricombinante diretto contro l’α4β1-integrina, utilizzato nel trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente come farmaco di seconda linea. L’effetto collaterale maggiore associato all’utilizzo di questo farmaco è il possibile sviluppo della leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) il cui rischio aumenta dopo i primi 24 mesi di trattamento. Per questo motivo, una volta raggiunta la 24esima dose, si presentano le seguenti scelte terapeutiche: continuare il trattamento con il Natalizumab, cambiare trattamento con un altro farmaco di prima o di seconda linea oppure interrompere e non continuare con nessuna terapia. Gli obiettivi dello studio della tesi sono il confronto (ad un anno e due anni dalla 24esima somministrazione di Natalizumab) del tasso annualizzato di ricaduta, dell’attività radiologica di malattia e della progressione di disabilità, in tre gruppi di pazienti rappresentanti le tre possibili scel ... -
Federico Giacobbe - Diagnosis, acute management and follow-up of spontaneous coronary artery dissection infarction: the results of the italian multicentre register disco.
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DIAGNOSIS, ACUTE MANAGEMENT AND FOLLOW-UP OF SPONTANEOUS CORONARY ARTERY DISSECTION INFARCTION: THE RESULTS OF THE ITALIAN MULTICENTRE REGISTER DISCOScheda Sintetica
Autore: Federico Giacobbe
Relatore: Matteo Anselmino
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Medicina e Chirurgia (V.O.), Orbassano
Data di Discussione: 17/07/2019
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Malattie dell’apparato cardiovascolare
Tipo di Tesi: Sperimentale
Altri Relatori: Enrico Cerrato
Lingua: Inglese
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: SiDescrizione:
BACKGROUND:
Spontaneous coronary artery dissection (SCAD) is a challenging clinical scenario and represents an increasingly studied cause of acute coronary syndrome (ACS) in young people, especially women. Predisposing as well as precipitating factors have been identified in the most recent reports on this disease: notably fibromuscular dysplasia, hormonal alterations (menopause or iatrogenic intake) and anxiety/depression are the most common predisposing conditions whereas emotional stress or physical activity are often reported as trigger events.
In–hospital management (conservative versus interventional strategy) and medical therapy at discharge are to date a matter of debate since no randomized control trial is available. Regardless, medical therapy has recently been indicated in literature as preferred treatment given the high rate of PCI complications and SCAD tendency to spontaneous healing.
METHODS:
DISCO (DIssezioni Spontanee COronariche) is an italian, multicenter registe ... -
Dorela Lame - Il mitocondrio come nuovo bersaglio per il trattamento delle Malattie Mieloproliferative Croniche.
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Il mitocondrio come nuovo bersaglio per il trattamento delle Malattie Mieloproliferative CronicheScheda Sintetica
Autore: Dorela Lame
Relatore: Daniela Cilloni
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche
Corso: Laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia - Sede di Orbassano
Data di Discussione: 14/07/2020
Voto: 110 cum laude
Disciplina: Ematologia
Tipo di Tesi: Tesi di Ricerca
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: SiDescrizione:
Le malattie mieloproliferative croniche cromosoma Philadelphia negative (MPN Ph-) sono suddivise in: trombocitemia essenziale (TE), policitemia vera (PV) e mielofibrosi primaria (MFP). Ad oggi, l’unica terapia curativa delle MPN è il trapianto di cellule staminali utilizzato in una bassa percentuale per via dell’elevata mortalità. Per cui, è importante identificare nuovi target terapeutici, uno dei più studiati è la proteina BCL-XL, la quale si trova sulla membrana mitocondriale esterna e ha come funzioni principali la differenziazione della linea mieloide e la regolazione dell’apoptosi. Nel presente lavoro, abbiamo studiato l’espressione della proteina BCL-XL in diverse popolazioni cellulari di pazienti con MPN, mettendo in evidenza, per la prima volta, il suo ruolo come marcatore di severità clinica tra i sottotipi di MPN. Inoltre, abbiamo dimostrato che PV e MFP potrebbero beneficiare dall’inibizione di entrambe le vie di segnalazione JAK2 e BCL-XL. -
Anastasia Allais - Il ruolo della fragilità nel trattamento dei pazienti oncologici del distretto testa-collo: studio retrospettivo e prospettico piemontese.
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Il ruolo della fragilità nel trattamento dei pazienti oncologici del distretto testa-collo: studio retrospettivo e prospettico piemonteseScheda Sintetica
Autore: Anastasia Allais
Relatore: Giancarlo Pecorari
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso: Laurea Spec. a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia
Data di Discussione: 28/10/2020
Voto: 110
Disciplina: Otorinolaringoiatria
Tipo di Tesi: Sperimentale
Lingua: Italiano
Grande Area: Area Sanitaria
Dignità di Stampa: Si
Settori Interessati: Settore sanitario, statistico, culturale ed assistenzialeDescrizione:
BACKGROUND La fragilità è un fenomeno multidimensionale riconosciuto come predittore di outcome clinici. I pazienti con tumore della testa e del collo tendono ad essere più fragili rispetto agli analoghi con altri tipi di tumore maligno. Incorporare le valutazioni della fragilità nella pratica clinica può fornire agli otorinolaringoiatri informazioni utili, permettendo una presa in carico ottimale del paziente.
OBIETTIVI Studiare la relazione tra il livello di fragilità del paziente, misurato attraverso il modified Frailty Index (mFI), e la probabilità di insorgenza di complicanze a seguito di un intervento chirurgico o di una terapia.
PAZIENTI E METODI Sono stati raccolti in maniera retrospettiva i dati relativi a 733 pazienti con tumore della testa e del collo relativi a quattro sedi (cavo orale, orofaringe, laringe, ipofaringe) trattati con intervento chirurgico, chemioterapia o radioterapia in 14 ospedali piemontesi durante il biennio 2017-2018. Per studiare la relazione tra il p ...Grado di Innovazione:
A mio giudizio è stato analizzato in modo innovativo l’attuale tema del percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale del paziente fragile, cercando poi uno score che ne individuasse la presenza in modo da offrire l’assistenza sanitaria più adeguata.