Le eccellenze di Pubblitesi per lo sviluppo di una Repubblica digitale

L'Inforav partecipa a Repubblica Digitale con un Bando per la selezione delle migliori Tesi di Laurea sui Temi del “Manifesto per la Repubblica digitale

(Attenzione - Per un cattivo funzionamento il contatore di You Tube è fermo al 21 giugno 2020, pochi giorni dopo la pubblicazione del video)

Il Bando, che verrà pubblicato da Pubblitesi appena possibile, prevede un Riconoscimento per le migliori Tesi di laurea magistrale dell’Area scientifica e Sociale su alcune delle tematiche di primaria importanza per lo sviluppo del nostro Paese, esposte nel Manifesto.

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Il Progetto è stato inserito da Repubblica Digitale fra quelli presentati da numerosi Soggetti pubblici e privati che hanno aderito al Manifesto (clicca qui).

Il tema è di grande interesse per noi tutti.

Digitalizzare il Paese significa tante cose. Significa soprattutto essere all'altezza delle sfide globali ai fini della collettività.

Ma significa anche trovare le giuste vie affinchè:

  • le imprese e i cittadini non debbano più passare per complicate burocrazie, e andare di persona e fare file estenuanti oltre che dispendiose, o peggio sottoporsi a tempi lunghi o incerti di risposta, incompatibili con le necessità di ciascuno e dello stesso sistema Paese
  • si possa creare la necessaria integrazione fra le procedure amministrative, eliminando anche le attuali inutili frammentazioni ed evitando di dover prendere un documento da uno sportello per portarlo ad un altro: in altri termini si realizzi una piattaforma informatica nazionale di governance, con funzione di integrazione e coordinamento che riduca l’effetto della grande polverizzazione che hanno subito negli anni i sistemi informativi della PA (non è così difficile, si può fare, anche interagendo e integrandosi, attraverso nuove tecniche, con ciò che è già funzionale a livello locale)
  • ci sia finalmente un fascicolo sanitario nazionale che consenta a tutti i cittadini di disporre, attraverso piattaforme peraltro oggi di semplice realizzazione, di tutta la propria informazione sanitaria in un unico archivio ordinato e sicuro, senza dover custodire o portare, da un ospedale all'altro, analisi, referti cartacei, DVD e quant'altro, con una perdita non solo di efficienza dal punto di vista amministrativo quanto da quello dell'integrità dell'informazione medica
  • si utilizzino questi dati, di grandissimo valore per la ricerca medica e nella massima protezione della privacy individuale, a fini di studio e prevenzione
  • si realizzi un efficiente e ordinato sistema di assistenza sanitaria in rete (Sanità digitale, Telemedicina, ecc.), capace di aiutare le persone con difficoltà motorie, costrette a vivere in casa, e a darle i necessari sostegni dal punto di vista medico, infermieristico, umano e sociale, con sistemi coordinati, integrati e razionali predisposti per tutto il territorio, capaci in tal modo di contenere i costi (la recente pandemia ha dimostrato l'urgente necessità di disporre al più presto di tali mezzi)
  • il sistema giudiziario si avvalga finalmente degli strumenti tecnologici, con la diffusione del processo on line, eliminando la carta, riducendo i pesanti e destabilizzanti tempi di completamento degli iter
  • sia possibile migliorare i sistemi di videocomunicazione, in modo da consentire in tutti i campi, dall'e-learning alle web conference, di ridurre gli spostamenti fisici delle persone, con maggiore efficienza e minori emissioni nocive, salvaguardando al tempo stesso, in un giusto mix, il contatto umano e fisico
  • l'Italia sia in grado di riprendere posizioni di leadership strategiche in alcune aree dell'ICT e della comunicazione, ma anche, insieme all’Europa ad esempio nell’e-commerce, riproponendo fra l'altro il nostro umanesimo anche in campo digitale, come da tanti Paesi ci chiedono
  • anche gli anziani possano accedere facilmente ai Servizi che la Pubblica Amministrazione, centrale e periferica, mette a disposizione, ma senza imporre assurdi cambiamenti deatti da ben altri motivi, ma portando nelle case e fra i cittadini un ICT umano e non supponente
  • ci sia presto un vero borsellino elettronico, di facile accesso per tutti (soprattutto gli anziani), che consenta di eliminare completamente la moneta fisica
  • ci sia un sistema di identità digitale capace di consentire qualsiasi operazione in rete, in piena sicurezza e con la certezza di non essere tracciati in maniera scorretta, cioè spiati

e poi ancora ad un livello più alto e strategico, ma al tempo stesso concreto:

  • l'IA, la robotica, l’IoT, con i nuovi straordinari orizzonti che prospettano, siano al servizio dell'umanità e non il contrario, e che l'Italia e i suoi giovani si propongano all'avanguardia nella ricerca in questi settori (in modo che il robot diventi sempre un ausilio e il suo utilizzo non sfugga del tutto di mano)
  • si consenta ai cittadini di accedere ai dati sugli andamenti dei principali fattori di sviluppo del Paese attraverso strumenti capaci di fornire una visione chiara e trasparente sul suo governo
  • l’ordinamento giuridico del Paese venga al più presto snellito, anche con l’uso di strumenti tecnologici
  • il corretto utilizzo dell'art. 5 della Costituzione non prescinda dalla realizzazione di piattaforme informatiche di governace, coordinamento e integrazione a livello nazionale, capaci di aumentare l'efficienza e l'economia del sistema pubblico
  • far si che le tecnologie divengano sempre più il supporto ad uno sviluppo veramente equo e sostenibile, attraverso progetti innovativi orientati fra l'altro alla diffusione dell'arte, della cultura e di uno progresso più armonioso della società, settori nei quali l'Italia può costituire un importante riferimento
  • l'ICT non sia il fine ma il mezzo per rendere semplice tutto quello che non è facile: sappiamo bene quante inondazioni tecnologiche o quante crociate in nome della digitalizzazione siano state fini a se stesse, e a volte abbiano finito solo per inaridire il tessuto socio-economico.

Disse Bill Gates in un incontro di alcuni anni fa: “Quando mi trovo alle conferenze sull’informazione tecnologica e la gente dice che la cosa più importante al mondo è fare in modo che le persone possano connettersi alla Rete, io rispondo: Mi state prendendo in giro? Siete mai stati nei Paesi poveri?”.

Sono solo alcuni dei punti che svilupperemo presto più completamente e che sono una parte dei giusti obiettivi, che si pone il Manifesto per la Repubblica digitale.

Su molti di questi temi l'Inforav sta peraltro lavorando da tempo, senza fini di lucro, e ciò può costituire un utile punto di riferimento strategico e tecnologico per lo sviluppo dell'ICT nazionale insieme con le Istituzioni. In particolare l'Istituto, il quale nasce dai grandi progetti ICT, come Italgiure o Enitel che negli anni '70-'80 si affermavano in campo internazionale, ha da sempre perseguito l'unificazione dei SI della PA, osservando come impropriamente, mentre giovani e giovanissimi di altri Paesi imponevano a tutto il mondo le loro piattaforme uniche oltre che rivoluzionarie, in Italia si riusciva a frammentare in migliaia di parti un'informatica naturalmente unica.

Oggi è necessario soprattutto "fare" più che "dire", e questo è il fine dell'Inforav e di tanti altri Soggetti publici e privati, che operano nello stesso indirizzo di interesse per il Paese.

Giovani, Paese, Integrazione dei processi, Cultura, Sviluppo sostenibile, Etica e Trasparenza oltre ad un ICT nazionale che almeno in alcune aree si riproponga strategicamente nel mondo: questi gli obiettivi su cui lavora l'Inforav con altri importanti Soggetti, attraverso un uso nuovo e corretto delle tecnologie.

Il resto lo metteranno in campo con le loro Tesi, attraverso i Premi di laurea che si vogliono istituire, i giovani laureandi che vorranno partecipare, con l'intento anche di andare oltre le linee già tracciate dal sistema attuale, ma sempre nei limiti del rigore morale, scientifico e intellettuale.

Vorremmo che sotto i diversi punti di vista chi parteciperà porti la freschezza di nuove idee, sempre corrette, chiare e documentate, ma se necessario innovative e rivoluzionarie.

Sono state le idee di giovani e giovanissimi, quasi sempre di altri Paesi, a cambiare il mondo, nel bene e nel male, attraverso l'ICT.

Vorremmo che ciò avvenisse anche in Italia, attraverso giovani non secondi a nessuno, che spesso devono espatriare per esprimere il proprio talento. I motivi di tutto ciò si sanno o si intuiscono: diciamo che il nostro humus è poco adatto allo sviluppo di idee innovative o rivoluzionarie.

Pubblitesi è una raccolta di ricerche e di studi, certificati, di grande valore, espresso dai migliori Laureati e dai loro Professori, e l'Italia è un Paese che molti ci invidiano per bellezza e cultura. E' un mix questo, che ci può portare a grandi risultati, anche e soprattutto da esportare con una visione non più ristretta alle nostre mura ma internazionale.

Questa è un'occasione.

Stiamo organizzando il Bando e appena pronti ve ne daremo notizia.

Grazie e in gamba!!

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